delirio

Mia e Mio


"Mio"è possessivo, Madame: che sonovostro mi state dicendo. Aggettivoal femminile fa "Mia": che miappartenete vi rispondo: elettivitàassai piacevole da declinarein intimità; poichè in essa è l'ambitoprediletto per affermarci complicitàsottile aspetto irrinunciabile per veriamanti. Dunque venite, su: vorreiportarvi a pesca di stelle. Salitea bordo della lancia che si parte.Sulle mie gambe mentre remobisogna che rimaniate ben fermaincastonata sul mio esservi sedilein principio. Poi potrete muovervi a gusto: fate che vi senta portentosa intanto che di spalle vi plasmo il senocon le mani, sempre dolcementesì che l'energia del godersi c'involi.Stelle cadenti raccoglieremoogni qualvolta ne vedremovi strapperò un gemito;con la lingua la catturerete in puntadepositandola preziosa stilla in me;di mio provvederò a riporla in sferadei desideri custodia trasparente.Quando a sufficienza ne avremo, ci saràluce per tutte le notti a venire. Lucesarà d'ogni brama decadentedi piaceri inconfessati, nelle nottimaturati inseguendo orgasmi. Saràla luce che l'amarsi avrà consegnatoal mondo, liquida meraviglia al cielosfuggita, lampo di beltà effusa nella mente sussulto cerebrale mi siete. In un giorno tra i tantiin un clima che era dei solitil'insolito s'è materializzatoche vi baciavo capezzolo di nuvolapermeata di calde vampe di vespro:mi appartenete/ vi appartengoin un tutt'uno rincorrendo le stelleregalandocene lo splendorenello sfiorarsi di labbrapensiero.