delirio

Questioni


                                   di tramevisive lo sfilacciarsi, nel friggeresonoro sotto un capannellodi stelle sul limitare del decorsoabituale e solitario: di qua èche ci si sta groviglio di stenti.Di là ci sta il non esserci.Tra qua e là solo una membranaa frapporsi sottile di domande, quasiimpalpabili,stupefacendo che ci venganoa tavolapranzando; stupide, a ben vedereanche quando, stupiti, a ispirarceleè un cespuglio in gran spolvero:gialle, purpuree, ocra, screziate...le sue foglie lisergiche, ipnoticheche sembrano far festain gara cadendoinvidia suscitano in chi si rugaingrigisce e degrada di quanel segno del perchè di tantalussuriosità di veste variopintaassunta a poco dal disseccarsidelle vene atterrandodi là.... E su, per le cime spoglie,volando alto, si chiede,cosa ci stiano a fare spurghipur dai nodi legnosi di livreearboree, resinosi di grigi merlettiresi servili, perciò infelici tra quae là