delirio

Solo questione di corna


Solo questione di cornaL’altro giorno riflettevo sulla crisi politica agostana che ha riservato sorprese a non finire. Non starò qua a riassumere tutto quanto accaduto, bensì mi limiterò ad osservare che ho avuto la netta sensazione che, ben pochi, abbiano compreso i motivi di questa crisi politica, scatenata dalla mozione di sfiducia presentata dal vicepresidente del governo, il leghista Matteo Salvini.Ancor meno si è capita la reazione rabbiosa del suddetto vicepresidente Salvini. Ho provato ad indagare anche presso i suoi sostenitori, oltre che tra i suoi detrattori, ma senza cavarci un ragno dal buco: ognuno presenta le sue ragioni e la questione pare inestricabile. E, come capita spesso in politica italiana, sembra che siano tutti innocenti e tutti vittime.Ma, se me lo si consente, vorrei provare a semplificare la vicenda. Mi si perdoni se potrà sembrarvi eccessivamente semplificata. E’che, a banalissima questione di corna, la ridurrei. Adesso mi spiego: c’è una coppia, Salvini e Di  Maio, che hanno deciso di mettere su casa. Si sposano con regolare contratto garantito da un terzo di nome Conte.La vita familiare procede tra strappi, ma senza mai rompersi, per quasi un anno e mezzo. A questo punto, uno dei due coniugi, Salvini, stufo dell’unione e, a suo dire, dell’inconcludenza dell’altro, decide di divorziare. Di Maio, sentendosi tradito e non volendo acconsentire al divorzio, ricorre al garante del matrimonio, ottenendone soddisfazione e riconoscimento. Al che il garante l’autorizza a cercarsi un altro coniuge.E qua cominciano i problemi per Salvini che, andato per tradire, rompendo l’alleanza, si ritrova a sua volta tradito, perchè Di Maio decide di mettersi in comunione con il peggior nemico sia di Salvini che dello stesso Di Maio, ovvero il PD. Comunemente, nelle storie di coppia, la cosa minaccerebbe di finire nel sangue: si sa il senso di possesso in genere è molto forte. Se poi ci si aggiunge la sensazione d’essere stati traditi, allora questo si trasforma in risentimento e in rancore.Dunque ecco volare gli stracci: “Ti allei col partito di Bibbiano!” Accusa il leghista;“Tu mi hai abbandonato”, reagisce il pentastellato“Sei incoerente” persevera il leghista”ti sei messo con i pidioti” rincara la dose Salvini“Traditore!” ulula il pentastellato” mi hai abbandonato da solo a gestire la famiglia, cosa potevo fare se non trovarmi un altro partner per tirare avanti?”E così via cantando…Io vorrei soltanto trarre una morale da questa che il buon Goldoni Carlo avrebbe derubricato a “Baruffe Chiozzotte”: Il “traditore” Salvini ha tradito Di Maio. Poi pentendosi, ha cercato di rimediare, scatenandosi in una rincorsa alla moina più seducente, per riportare a casa il coniuge prima abbandonato. Il tradito Di Maio non ha trovato di meglio che rispondere, al tradimento, accasandosi con quel che un tempo era nemico comune, quando erano considerati famiglia, ossia il PD.E il pubblico? Come sempre finisce per schierarsi principalmente con colui che, mascolinamente, riesce a passare più credibile come vittima, di fatto schierandosi con Salvini. Ma così non comprendendo che: di una mera questione di corna trattasi. Ossia di un traditore che si ritrova cornuto e che, adesso, usa ogni mezzo per rinfacciare all’altro il proprio tradimento e la propria incoerenza ed arroganza, in questo modo nascondendo ai suoi parenti la propria inettitudine, in prima battuta come capo di famiglia, in seconda battuta come leader.La morale, mi pare sin troppo banale: mai tradire, se non si è sicuri di riuscire a portare sino in fondo il tradimento. Grazie di cuore