delirio

Testamento


Ci sono stato messoal mondo, credetemie quando vedo un altrofarci festa al posto miovorrei non restarci oltrenon mi interessa essercie condivider cosa. Starci al mondo affaticadi più ancor se si è in dubbiose frutto d'uno sbaglio:succede averci fruttiche non si vorrebberoche fan torcer budellaquando ne mangi abbaglio. Così, quando vedo altrisempre al posto mio, assisoprima che possa farlo io,mi piglia il non esistersì che fuggirei lestoverso il mare profondocome granchio a ritroso. Ma ci sono e qui restopur sempre fuori postoringhiante e sospettosoirrituale e molestopronto a pagarne il costosulla linea scontroso. Sappiate che la vestenon ci tengo sia rossanè che il vento recitide profundis pietosoche non verrò a far partedella vostra confusad'ossa accrocchiata d'estri. Sappiate che son riccod'ogni palmo di nullad'ogni striscia di nienteche vi intesterò tuttoanche queste nuvoleadesso in cielo grassee pure il girasole dalla radice in arialì dove siete adessolì dove non sentitelì dove non vedete.Vado via e senza un cennodi croce, perchè, a spallaho già a galla una croce.