delirio

Di brexit ed altre fiabe


In giro per il web molti elogiano il coraggio dei britannici con anche un po' più che un pizzico d'invidia.L'odio per l' Unione Europea, soprattutto in certe visioni populistiche e sovranistiche, è così forte, da provocare riflessi emulatori in tutti costoro. Dunque non si contano le proposte per seguire sulla stessa via gli inglesi. Non ultima quella fantasiosissima leghista che prevedeva dei fantomatici titoli che avrebbero dovuto sostituire l'euro negli scambi interni.Ma, c'è sempre un ma. Anche in tutta questa euforia c'è pure un ma. Ovvero una questione fondamentale, per lo più inevasa da parte di tutti coloro che hanno fatto di tutto a che si arrivasse a questo risultato. A partire da Nigel Farage, leader dei brexiters della prima ora, passando per Boris Johnson che, furbescamente, è salito in groppa alla tigre, comprendendo che l'avrebbe portato lontano, ossia al n. 10 di Downing street: primo ministro dell' UK.- La questione: come pensano i brexiters di strappare all'Unione Europea delle condizioni più vantaggiose per gli scambi commerciali, scientifici, culturali e sociali, di quelle che godevano dall'interno della U. E.?Visto che hanno sempre predicato l'oppressione degli organi comunitari, la tirannia delle regole comunitarie, l'esosità degli accordi commerciali, l'arbitrarietà di quelli per la libera circolazione...Nessuno dei suddetti leaders brexiters ha mai fatto menzione di tutto ciò, nemmeno per sbaglio: sempre un buco nero hanno lasciato in queste caselle, senza lasciarci risposta alcuna.Dunque, mi vien da chiedermi: forse che i brexiters sono certi di riuscire ad imporre all'Europa intera il loro potere come stanno facendo gli U.S.A di Trump?Forse che l'Italia stessa, da sola, sarebbe in grado di "mettere al loro posto" gli stessi turchi che si sono appropriati di intere zone di prospezione petrolifera, a sud di Cipro, che erano state assegnate all'Eni?Possibile che i cittadini inglesi che hanno votato la brexit non si siano resi conto di stare scivolando su una china non tanto antidemocaratica, bensì così nazionalista da ravvivare dinamiche di competizione commerciale e per conseguenza diplomatica, strategica e militare che può portare a confronti ben più violenti di una semplice contesa davanti al W.T.O.?(Organizzazione Mondiale per il Commercio).Oggi che in Italia molti celebrano anch'essi questa vittoria, mi chiedo fino a che punto si riesca ad essere autolesionisti, contraddittori, per non dire di chi è in malafede, perchè assume posizioni anti UE solo per compiacere eventuali sponsor da Est o da Ovest. Sponsor (Putin, Trump...) che non hanno mai nascosto la loro insofferenza nei confronti di un soggetto che esprimesse posizioni unitarie che li contraddicessero nelle più diverse materie di politica internazionale.Me lo chiedo per il semplice motivo che, anche costoro, non sono in grado di dire come ottenere livelli di scambi commerciali, non dico identici, ma almeno simili a quelli da interni dell'Unione, una volta che li si ha disdetti, per ricontrattarli in qualità di soggetti statuali sciolti da legami comunitari.Come farebbero costoro ad esprimere quella forza diplomatica, politica e militare (si, anche militare, perchè dietro alla diplomazia, al commercio ed alla politica c'è sempre la forza militare) in grado di strappare accordi migliori di quelli di cui si sono goduti dall'interno della UE? Per parte mia non posso che fare i complimenti a tutti i leaders populisti e sovranisti per l'abilità con cui sono riusciti a eludere la questione, cancellandola dall'agenda politica. Aiutati in questo da quelle forze politiche che, avendo la coda di paglia, per le evidenti responsabilità nelle disfunzioni e nelle mancate riforme dell'Unione, non sono state in grado di chiedere loro conto di questa mancanza di risposte ad una questione così vitale per ogni Paese.