delirio

Di quando non si vuole morire


  che stava lì lì per sfuggirti vitae a stento l'hai trattenuta con sforzosì che ti è costato molto, coi dentimordendola, a farla rientrare in pettocon colpetto di tosse a dir ch'è nulla. Corre in me un dubbio che mi alletta piantomi scorre domanda nel sangue freddod'un colpetto di tosse a dir ch'è nullasi che hai ripreso dondolii di gambacol piede incastrato tra rete e sponda. Ma ho visto e sentito: il tumulto in cullala tentata evasione. Incurante eri.Ed io che pensavo solo a svanire:la morte mette ali ai piedi dei vivi.Ora che è come niente fosse stato ormai che mi sei soltanto negli occhicol piede incastrato tra rete e spondame lo chiedo che non ci stai più a lettocome tu sia riuscito a convincermia liberartelo il piede sì freddo. Si finisce con la morte nel cuoreperchè non si vorrebbe morire maipur se di essa se ne sente la puzzaed il compattarsi degli arti ghiaccie tu sentivi essere agli sfilacci.  E' perchè magari si è vista smorfiacontrarsi in faccia, increduli al doloreche era lì per sfuggire. E non par verosenza sconcerto esista dipartitacosì di altro si preferisce dire.  Non parli chi non sa cosa riflettein sè guardi l'acqua specchio tremulo:quando si è fratelli di stessa pellecuriosi si scrutano i nei a vicendachiedendo all'altro di non avere paura.