delirio

Posa ch'è dubbiosa


Così, almeno, speranza ho di vedertipur tra cento spettatori confusa, nel gran teatro dalle vene apertea sipario aereo strappato d'imperio, già con una sceneggiatura  per meinscritta con inchiostro, irraggiato orofasullo, dai mille soli infernali:quelli invernali tanto freddi e vaghi avvolti dalle nebbie delle logge;mescolati assieme, quelli d'estatemarchianti a fuoco la cute con raggid'acute sinfonie irritanti i pori che, a darci spago, sprigionano rossisfoghi, ad ogni appuntamento puntuali.Come la morte di scena che sbottie a ogni battuta rimbrotti precisa  posti a sedere assegnando casuali.Si che, feroci, ci si gratti a sanguepeggio d'aver d'una guerra la rognae alla gogna si mettesse la pace.  Così, almeno, speranza ho di vederti,ma tu dimmi, ora che ti vedo seriafissarmi aria di rovine fumanti,che parte mi spetta in commedia ad oggi? Sai già che sul proscenio  taccio incerto:rifuggo dal dar seguito a commentosoltanto assumo posa ch'è dubbiosa.Così, almeno, speranza ho di vederti.