delirio

Poi mi sorprende


Sono fogli di diario non scrittoda me, quelle rigirate dal ventonoioso e freddo dianzi a cielo tersocome fossi innanzi a scartoffie vecchie. Ma più ne scorro righe storte e vaghepiù son certo che di mio non c'è nulla.Già lo so che l'autunno è così: studiache non mi orizzonto, poi mi sorprende con caratteri che più miei non vedotanto da confonder vie un tempo notecon trame d'intrighi tra funghi marci:vesce che, peste, sprizzan spore nere.  Si che è anche tutt'altra vita narrataventosa, per fogli a dirne volteggigiravolte, spasmi e pieghe a commento,rendendole illeggibili cartacce. Sebbene brillino grafica incertae lessico dubbio, sappilo bene:ad ogni raffica ne cambia nesso.Pur quando senti di afferrarne senso,solo furia è che ne fa cartastraccia.