delirio

Valentino di rosso tessuto***


Olimpiche ci filano le Parche,sai, Valentino di rosso tessuto: da sempre torcendo vite col fuso,il filo intendono che sia contorto. Al nuovo tiro tra denti rimastiin bocca che solo amaro masticasarà in premio un bacio intessuto fineimpreziosito di corteccia a scaglievelluto di muschio e perle di fiume. A loro discrezione lungo quantobasti, si da stirarlo con doviziaa ogni tiro, sia filo che saettia bocca aperta, per cavità oraleintrecciando palato con olfatto: salma a futura memoria in sfilacciuna volta reciso, epiche, il filooh Valentino di rosso la barba. Insettivore discussioni opache,troppe le sigarette a stender cartemoschicide di fumo nella stanzaoh Valentino di rosso le guance! Pensieri d'intellettuale son moschetu grafico che gratis le disegnioh Valentino che ti rassegni aria.Le sigarette ai denti fanno maleingialliti li vedi certe sere; l'ignori, altre, perché non li distingui straniato da sintassi e periodi.Delle mosche è di ronzii il linguaggiooh Valentino vibrante d'accenti perchè dei verbi non si trova il tempo! Analisi è impazzire del soggettoin matassa aperta a garbuglio seriod'imbroglio dal piglio dell'arroganza:non saper legger senso nel groviglioè come non veder vittime in spoglie;  è come non sentirne le ragioniValentino che ragioni non vedi. Mondo ansioso che rivaleggia rattofrustrata ha anima messa in trama al telaiodalle Parche: annodata, ordita folleconfusa, tradotta in tela sdrucitaa che ceda a scomporsi nell'inedia. (Come fu la tua, Valentino, vero?           Fu lisa prima del tempo, dismessache restò con capo e coda di vento.)16/01/2013 (dedicata)*** riletta