Creato da woodenship il 23/08/2010

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L'uomo nero

Post n°581 pubblicato il 15 Novembre 2020 da woodenship
 

erano paesaggio vivace i bimbi

dagli scivoli agli altri giochi lesti

s'avvolgevano in risa e strilli acuti.

E lui, nero e alto, in piedi dritto e fisso

dinanzi ci stava, guardando assente

oltre l'orizzonte: forse un riflesso

d'infanzia derubata di parola

infisso l'attestava a terra e muto.

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Commenti al Post:
divinacreatura59
divinacreatura59 il 15/11/20 alle 23:09 via WEB
La paura atavica a sentir menzionare l'uomo nero non è passata.Mi fa' impressione come quando ero bimba.Certi shock poi te li porti dentro ed è bene non minacciare in questi termini i bambini.L'infanzia è un periodo della vita che segna profondamente,meglio evitare certi moniti.Notte serena di fate azzurre.....
 
 
woodenship
woodenship il 15/11/20 alle 23:15 via WEB
Bisognerebbe spiegare ai bimbi che l'uomo nero esiste e che è un uomo al quale è stata rubata l'infanzia.Ma potrebbe mai capire un bimbo cosa vuol dire avere rubata l'infanzia? Troppo difficile, quindi credo che sia meglio come tu dici:"meglio evitare certi moniti".......Grazie di cuore con anche a te un augurio per una notte serena con un abbraccio di calde tinte autunnali.......
 
divinacreatura59
divinacreatura59 il 16/11/20 alle 01:11 via WEB
Passavo a leggere la tua risposta dato che per un po' ancora faccio la girovaga.Sai,anche da grande il termine uomo nero mi fa' impressione ma la situazione l'affronto meglio e cerco di capire.Ma un bimbo è molto fragile e non ha le spalle larghe come un adulto.L'adulto la corteccia se l'è costruita anche se in certi incontri molto forti può essere vulnerabile.Il discorso meriterebbe un'estensione che un blog non permette,troppo limitativo.Ognuno potrebbe parlare delle proprie esperienze ma spesso fanno parte della nostra privacy.Accontentiamoci così caro Wooden fermo restando che i bimbi ne restino fuori,avranno tempo per trovarsi di fronte a certe problematiche.Un abbraccio fraterno.
 
 
woodenship
woodenship il 16/11/20 alle 02:11 via WEB
Bentornata girovaga, dunque, mia cara fanciulla.Bisogna che ti racconti una storiella che mi è capitata l'estate appena trascorsa. Di solito, per sfuggire alla calura, andavo presso un parco a cercare una panchina all'ombra.Le migliori erano quelle vicine ai giochi. Sai, di quei giochi anonimi che ci sono più o meno in tutti i parchi di qualsiasi centro cittadino. Ricordo che c'era un ragazzo di colore che ogni giorno, anch'egli al pomeriggio, compariva da quelle parti. Si piazzava lì, silenzioso, guardando i bambini giocare. Stava lì ore, senza muoversi, dritto, con mascherina nera, felpa anch'essa nera, col cappuccio in testa,invisibile. I genitori, gli adulti quasi non se ne accorgevano per come stava lì senza battere ciglia.Del resto comunicava tranquillità,standosene lì fermo pure quando c'erano molte persone.Ecco, quel ragazzo mi ha fatto riflettere su come si possa essere condizionati: all'inizio stavo con i nervi tesi, perchè pensavo che fosse un po'squilibrato. Allora stavo all'occhio, per prevenirne gesti insani. Invece, col tempo, ho capito che forse era soltanto un bambinone che aveva perso la sua infanzia e magari stava cercando di ritrovarla lì. Oppure, aveva lasciato un figlio da qualche parte in Africa e, in quel posto, in mezzo a tanti bambini, poteva pensare di esserci accanto, chissà?...Grazie di cuore per l'abbraccio che ricambio con un eguale affetto fraterno.......
 
mariateresa.savino
mariateresa.savino il 16/11/20 alle 13:21 via WEB
Da noi, ricordo che si parlava di un personaggio "dagli occhi rossi", per ammonire ed intimorire i bambini capricciosi e disobbedienti, secondo una pessima pedagogia.Quanto al contenuto dei tuoi versi, a te, osservatore sensibile e poeta, non potva sfuggire quella figura scura e silenziosa che "comtemplava" (penso sia il verbo giusto) il gioco dei bambini al parco. L'hai interpretata come spettatore di giochi mai sperimentati nella propria infelice infanzia o come ricordo struggente di suoi bimbi lontani. In ogni caso, una figura emblematica di perdite che gli attraversavano la mente ed arrivavano come consolazione, al suo cuore ferito.I pochi versi, racchiudono in sé tutto un mondo di dolore e di poesia. Buona giornata,Wood.
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 02:30 via WEB
Verissimo questo: ci tradizioni che tracciano identikit dell'uomo nero tra i più diversi. E tutti con lo scopo di suscitare, nel bimbo, una paura che serva a fargli comprendere quanto non sia così convenevole fare capricci; che certi atteggiamenti possono finire per suscitare, nei genitori, reazioni molto simili a quelle di un cattivissimo uomo nero.eheheheheh!!A parte gli scherzi: ti sono immensamente grato, mia cara mariateresa, soprattutto per avere condiviso la problematicità della figura che mi ha suscitato questi miei versi molto modesti.....A te un abbraccio con l'augurio per dei sogni che possano coccolarti serena........
 
gianor1
gianor1 il 17/11/20 alle 08:27 via WEB
Parafrasando Dostoevskij cerco di non pensare ad un orso bianco e questo continuerà a venirmi in mente. Forse è un modo per evitare l'"uomo nero", perchè ai nostri figli e nipoti non venga sottrata la purezza dell'infanzia. Bonora. Gian
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 02:22 via WEB
Sì, più si cerca di non pensare a qualcosa, più questa si accanisce ad assillarci con la sua scomoda presenza. Per quanto riguarda i figli ed i nipoti, mio stimato interlocutore, già di loro spesso giocano a farsi paura. Forse un modo per esorcizzarla. Ricordo che da bambino, mi capitò di vedere un vecchio film di vampiri. Non ricordo, forse si intitolava Nosferatu. In esso c'era una sequenza interminabile e terrificante, quella in cui si vede un'ombra che sale le scale di un sotterraneo. L'ombra del vampiro, leggermente curva, con gli arti superiori penzolanti e i lunghi artigli che si muovono sul muro... Per anni è stato il mio tormento invernale Chissà perchè, poi, solo d'inverno: d'estate me ne andavo tranquillo al buio per ogni dove, pure essendo un fanciullino.Adesso che sono un po'più grandicello, amo quei film di una volta, ma anche gli horror di oggi. Sempre a patto che non esagerino col succo di pomodoro e non si prendano troppo sul serio.......Grazie di cuore con l'augurio per una notte di sogni felici........
 
several1
several1 il 17/11/20 alle 09:40 via WEB
(Caro)(si fa per dire) uomo nero va' a farti un giro da un'altra parte, va'
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 01:45 via WEB
...ma perchè, poveraccio! In fondo non è lui che spaventa, bensì chi ne dice cose orrende........
 
   
several1
several1 il 18/11/20 alle 10:39 via WEB
Poveraccio? Allora si specifichi la sua "neritá"... troppi bambini sono stati spaventati spicciamente anzichè spiegar loro con pazienza i pericoli... in caso sia altra la sua natura in questa poesia, ritiro il commento in buon ordine...
 
     
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 22:39 via WEB
Hai ben ragione, mia cara several, chiedo venia: il titolo è forse fuorviante. Dovrebbe essere inteso alla lettera l'uomo nero. E non come metafora usata per spaventare i bimbi. Così ti riporto quanto scritto più su per la cara divina.Bisogna che ti racconti una storiella che mi è capitata l'estate appena trascorsa. Di solito, per sfuggire alla calura, andavo presso un parco a cercare una panchina all'ombra.Le migliori erano quelle vicine ai giochi. Sai, di quei giochi anonimi che ci sono più o meno in tutti i parchi di qualsiasi centro cittadino. Ricordo che c'era un ragazzo di colore che ogni giorno, anch'egli al pomeriggio, compariva da quelle parti. Si piazzava lì, silenzioso, guardando i bambini giocare. Stava lì ore, senza muoversi, dritto, con mascherina nera, felpa anch'essa nera, col cappuccio in testa,invisibile. I genitori, gli adulti quasi non se ne accorgevano per come stava lì senza battere ciglia.Del resto comunicava tranquillità,standosene lì fermo pure quando c'erano molte persone.Ecco, quel ragazzo mi ha fatto riflettere su come si possa essere condizionati: all'inizio stavo con i nervi tesi, perchè pensavo che fosse un po'squilibrato. Allora stavo all'occhio, per prevenirne gesti insani. Invece, col tempo, ho capito che forse era soltanto un bambinone che aveva perso la sua infanzia e magari stava cercando di ritrovarla lì. Oppure, aveva lasciato un figlio da qualche parte in Africa e, in quel posto, in mezzo a tanti bambini, poteva pensare di esserci accanto, chissà?.......Spero tu possa perdonarmi.......un bacio sempre
 
     
several1
several1 il 19/11/20 alle 10:59 via WEB
W... sono quisquilie... avevo aggiunto un sorriso ieri, ma libero ha cominciato a far capricci... non ti preoccupare... e il tuo fatterello raccontato rimette ordine... il ragazzo sembrava contemplare l'infanzia
 
     
woodenship
woodenship il 20/11/20 alle 00:29 via WEB
la sua. degli altri, o attraverso quella degli altri la propria?... Non lo sapremo mai......
 
acquasalata111
acquasalata111 il 17/11/20 alle 11:42 via WEB
L'uomo nero o qualsiasi altro "spaventapasseri" che vogliamo inventarci serve, serve affinche' i bimbi si rendano conto che se non si sale con attenzione sull'altelena si puo' cadere se non ci si tiene alle corde dell'altalena si puo' cadere. Ecco sono ammonimenti che servono per vivere in comunita'. Se si fosse da soli su un pianeta sarebbe un'altra cosa. Eppure a tal proposito mi torna in mente una canzone di Finardi "extraterreste" la storia di un giovane che vuole un pianeta tutto suo e poi desidera invece tornare a casa sulla sua terra. Ecco l'uomo nero e' concettualmente quell'opposto che serve per apprezzare il bene o il colore "bianco". Ecco perche' io credo che serva. Non per mettere paura solo per mostrare che se si cammina in modo sbagliato si cade se si cammina in modo giusto allora si entra in armonia con l'energia gravitazionale. Un caro saluto con l'affetto che nutro e con il massimo rispetto che porto verso di te.
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 01:44 via WEB
Anch'io credo che tutto serva nella vita, mia carissima amica. Persino un uomo, in questo caso un ragazzo, nero. Senza un po' di paura, un tempo, i bambini non avrebbero compreso di dovere stare attenti agli sconosciuti. Adesso si può anche fare un ulteriore passo avanti e fare comprendere ai bimbi le differenze che introduce nella vita di ognuno l'incontro con le differenze, dunque con l'altro da sè, attraverso la figura dell'uomo nero. Figura da smitizzare, da privare dell'alone orrorifico-fantastico, per rappresentarlo in tutto lo sconcerto, lo spiazzamento, l'alienazione in cui si può precipitare quando ci si sradica dai propri luoghi di appartenenza. Ecco, ritorna la parola luogo........Grazie di cuore e sappi che la tua stima e affetto ricambio con grande afflato e rispetto....Un bacio di caldo sole con l'augurio per una notte che possa cullarti con sogni felici.......
 
e_d_e_l_w_e_i_s_s
e_d_e_l_w_e_i_s_s il 17/11/20 alle 16:36 via WEB
Non ho temuto l'uomo nero, nè mai raccontato di lui: penso che l'infanzia sia il periodo della vivacità, dei giochi e della spensieratezza. Certo, uomini neri la realtà li crea, ma questo che descrivi guarda assente oltre l'orizzonte come un'ombra inerme ed inerte. Muto e senza sostanza. Un sorriso grande,...W...:)
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 01:33 via WEB
Me lo sono chiesto anch'io che sostanza potesse avere. Ma non solo noi, anche un altro ragazzo di colore ha provato a chiederglielo. La risposta non mi è stato possibile coglierla: indossava la mascherina. L'uomo nero non deve essere quello che ci raccontavano da piccoli. L'uomo nero deve essere un individui con molto da dire, che però finisce per non dire nulla........Grazie di cuore anche per il sorriso grande che ricambio con un abbraccio d'immenso e l'augurio per una notte d'incanti.....
 
cassetta2
cassetta2 il 17/11/20 alle 16:40 via WEB
Siamo tutti ombre e volti sfuggenti tra la folla.
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 01:28 via WEB
Dovremmo esercitarci l'occhio alla mancanza di luce, per poterle cogliere pur nel loro essere sfuggenti...
 
neopensionata
neopensionata il 17/11/20 alle 17:04 via WEB
L'amore non deve implorare e nemmeno pretendere, l'amore deve avere la forza di diventare certezza dentro di sé. Allora non è più trascinato, ma trascina. (Herman Hesse)
Buon pomeriggio !!!
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 01:26 via WEB
Siamo accordi nell'aria ammanettati a note d'amore, mia Jole.......Grazie di cuore anche per la citazione di un autore che ho molto amato,con un abbraccio e l'augurio per una notte di sogni felici........
 
aliasnove
aliasnove il 18/11/20 alle 19:30 via WEB
A volte serve anche ricorrere all' uomo nero.... ciao Wood buona serata
 
 
woodenship
woodenship il 18/11/20 alle 22:46 via WEB
Se non se ne può fare proprio a meno...Ciao, anche a te buona serata e grazie di cuore.....
 
ElettrikaPsike
ElettrikaPsike il 21/11/20 alle 01:56 via WEB
L’”uomo nero” inteso come oscuro, buio, in un’accezione negativa che nulla c’entra con il colore della pelle, degli occhi o dei capelli, talvolta, invece è scurissimo ma profondamente luminoso. Leggendo dai tuoi commenti ho appreso l’episodio che ti ha ispirato questi versi e mi è venuto alla mente il Minotauro: sia quello che il mito ci tramanda, che ha una connotazione negativa, dipinto come il nemico da abbattere per ottenere la ricompensa della vita, sia quello presentato da Sibaldi nel suo libro “Quando hai perso le ali”. L’interpretazione che ne dà l’autore, infatti, sovverte completamente la figura del presunto mostro. Intanto parte dal suo nome, il Minotauro si chiama Asterios (colui che viene dalle stelle) e dimostra come in lui scorrano i geni del dio da cui discende. Asterios, dunque, diventa colui che impara ad aver paura di sé solo perché il padre (e poi il resto degli uomini) ne ha paura. E’ colui che crede di essere un mostro perché mostro viene chiamato, e come mostro viene identificato dagli uomini. Pertanto, nonostante Asterios non fosse affatto il divoratore di giovani che tutti credevano, ma piangesse sui resti dei bambini che venivano uccisi dalle guardie- Il labirinto era il monumento all’oblio e in ciò che si vuole dimenticare abitano e crescono gli incubi. Perciò l’infanzia che dimentichi ed escludi può diventare, nella mente dei molti, una minaccia- come ogni bambino oltraggiato dagli adulti, si era convinto che il mondo avesse ragione ad odiarlo, persuadendosi di essere la causa degli orrori del labirinto e vivendo in un incubo continuo, fino a quando viene ucciso da Teseo, il presunto eroe. Come fa notare l’autore, tra i due ci sono analogie. Entrambi figli illegittimi concepiti attraverso l’inganno. Entrambi cresciuti lontano dal padre. Ma mentre Asterios è il Bambino sconfitto, che si rassegna, Teseo è quello che crescendo non cede. E mentre Asterios era odiato, Teseo era amato: ed è questa la grossa differenza tra i due personaggi, che cambia il loro essere. E’ veramente facile, purtroppo, anche per chi è molto intelligente, aperto e svincolato da un’ottica dogmatica, non riconoscere Asterios e chiamarlo Minotauro, proprio come è fin troppo facile considerare Teseo un eroe anche quando uccide un bambino innocente…
 
 
woodenship
woodenship il 21/11/20 alle 02:33 via WEB
Perdiana ragazza mia, mi hai rivoltato la storia come un calzino, arrivando molto vicina al cuore di questi miei umili versi. Del resto, come non empatizzare col povero Asterios e non biasimare il traditore Teseo? Arianna, che lo ha aiutato a venirne fuori dal suo labirinto mentale, da lui è stata abbandonata..........Grazie di cuore con una carezza di calde coltri a cullarti con sogni felici.......
 
anima_on_line
anima_on_line il 21/11/20 alle 21:09 via WEB
c'è sempre un uomo nero nell'infanzia, sia in carne ed ossa, sia nella fantasia e nell'immaginario, forse quell'uomo nero ci ha inseguito anche nell'età adulta, infatti, come fai notare, riemerge, ma nell'irrealtà...oppure no? salutissimi
 
 
woodenship
woodenship il 22/11/20 alle 01:34 via WEB
Si può solo immaginare, mio caro Aol. Possiamo solo immaginare, come si possano risolvere certe contraddizioni: imparare cos'è la paura sin da piccoli è salutare, rimanerne traumatizzati è altro paio di maniche. Ma così è la vita. Grazie di cuore con anche a tevsalutissimi e l'augurio per una notte di sogni felici.......
 
misteropagano
misteropagano il 22/11/20 alle 02:58 via WEB
:per interpretare in modo insolito (come è mio solito:):) penso che senza domandarci il perché di quella presenza, l'uomo nero, almeno così di pelle e abbigliato, sia come una Lettera anonima di cui si tenta di capire il motivo che l'ha generata, senza comprendere. E più che individuo, conta infine la sua scelta. (rif. Lettere Anonima Andra Camilleri, e I valori di un modello “artistico” di Antonio Bilo Canella 'M® .
 
 
woodenship
woodenship il 23/11/20 alle 01:49 via WEB
Non so se sei d'accordo. Ma credo che, ogni giorno, sono tante le"lettere anonime" che ci passano sotto gli occhi. Siamo noi stessi"lettere anonime" agli occhi degli altri.Così ci ritroviamo a cercare negli altri la nostra di scelta, per scoprire se l'anonimato che ci delimita è storia condivisa, oppure unicità che rimane ben lontana dal mondo dettato dal conformismo. Certo, come tu ben dici:"...senza domandarci il perchè di quella presenza..."Ma il perchè ce lo si chiede sempre, il problema è che si hanno tante risposte: quella del soggetto e quelle di chi lo osserva. Dunque il dilemma è discernere tra tutte quante.........Grazie di cuore anche per la citazione del sommo Camilleri, mai compianto a sufficienza.......
 
misteropagano
misteropagano il 22/11/20 alle 02:58 via WEB
notte
 
 
woodenship
woodenship il 23/11/20 alle 01:50 via WEB
Una notte serena anche a te, mia cara Misty, più che mai felice di averti qua, con un abbraccio di calde coltri.....
 
lascrivana
lascrivana il 23/11/20 alle 02:33 via WEB
Non ho mai avuto paura dell'uomo nero. Nessuno da bimba mi ha mai parlato di lui. Da piccola mi spaventano tutte queste apparizioni divine menzionati da altri. Ho sempre detto a Gesù : ti credo, non c'è bisogno che riceva altri segni. I miei figli non hanno mai avuto paura di nessuno da piccoli. Io non ho mai menzionato nessuno per spaventarli. Ogni tanto le sculacciavo, ma molto raramente. Di solito eludevo i loro capricci non assecondandoli; così non avevo bisogno di dirle che non c'erano abbastanza soldini per garantirle il tutto. Ho sempre sfruttato tutte le occasioni. Sorrido e bacioni. Arrangiarsi é un arte
 
 
woodenship
woodenship il 24/11/20 alle 03:02 via WEB
Mi fai sorridere anche me, mia dolce fanciulla: bellissimo questo tuo rapporto con i figli. Come, allo stesso tempo, lo è quello che sei riuscitavad instaurare con i luoghi comuni o gli spauracchi, quali l'uomo nero ed altri. E'il pregiudizio il nostro primo e vero nemico. Quel pregiudizio che già ci viene istillato attraverso l'immaginario.......Grazie di cuore anche per la condivisione con una carezza di calde coltri che possa conciliarti sogni sereni.......
 
amistad.siempre
amistad.siempre il 26/11/20 alle 16:30 via WEB
Ricordo una ninna nanna che recitava: ".. Se la do all' uomo nero, se la tiene un mese intero!" ^_^ Mah.. Questa tua lirica si presta a tante interpretazioni e, infatti, leggendo qualche commento, ci stanno tutte e, dato i tempi che viviamo, nemmeno tanto sbagliate. A me è piaciuta tanto la chiusa nella quale leggo di un qualcosa che non si è potuto avere e che si cerca di immaginare, o vivere, attraverso gli altri, senza male alcuno. Deliziosamente triste... Felice serata a te, poeta! ^_**
 
 
woodenship
woodenship il 26/11/20 alle 23:15 via WEB
Un grandissimo piacere vederti da queste parti, mia dolce Rosa tra le rose la più bella. Felicissimo che ti sia piaciuta la chiusa, ancor più la lettura che fai: mi ci ritrovo assai. Una calda e confortevole serata a te con un abbraccio di soffici coltri e grazie di cuore........
 
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