Rime

Ci sono cose che van ripensate.

Ci sono cose che van ripensate.
La situazione di grande fermento
ha fatto si che di tante cazzate ₅₂₂

non si sopporti più tanto il tormento.
Le discussioni di lana caprina,
il cincischiare, l’assurdo lamento. ₅₂₅

Non lo sopporto l’odor di sentina
che viene fuori da certe persone.
Non si può più pensare come prima. ₅₂₈

Per troppo tempo avemmo sul groppone
questa zavorra che tira a campare
ed ora vivo come un gran bubbone. ₅₃₁

Tutto è finito, si deve cambiare.
Ed io vi dico che non ci son scuse,
è nudo il re, non si può negare. ₅₃₄

Ci sono strade che sono precluse

Ci sono strade che sono precluse;
ci sono sogni che restano tali;
ci sono cose che sono confuse. ₅₃₇

Così è la vita; non sono letali.
Fare progetti ci serve a campare;
i cambiamenti son cose normali. ₅₄₀

Piccole barche nell’immenso mare,
possiam tentare di tener la rotta
per quanto i flutti lo lascino fare. ₅₄₃

E se siam bravi terremo la botta,
ma è la fortuna che fa da padrona.
Se ci va bene, seguiamo la lotta. ₅₄₆

Quando pensiamo seder la poltrona
ci tocca invece far corse veloci.
Non ci crediamo, e ci dan la corona. ₅₄₉

E dopo lotte furtive e feroci
vengon momenti di quiete noiosa
oppure ancora risvegli precoci. ₅₅₂

E se la strada può farsi tortuosa,
i nostri sogni ci fanno sperare
che si riveli alla fine sinuosa. ₅₅₅

Qualche pensiero ci dobbiamo fare

Qualche pensiero ci dobbiamo fare
riguardo al cambiamento che c’è stato.
Credo che si dovrà stabilizzare ₅₅₈

quest’equilibrio che sarà trovato.
Indietro non si può certo tornare,
semmai qualcuno l’avesse pensato. ₅₆₁

In faccia alla realtà dovrem guardare.
Siam stati troppo tempo a far parole
con poca voglia di guardar cambiare; ₅₆₄

con poca voglia di far nuova prole,
convinti che potesse non finire
il tempo in cui sotto le nostre suole ₅₆₇

il mondo intero si facesse dire
che cosa fare; come continuare
al posto nostro per sempre patire. ₅₇₀

Ma il contingente ci ha costretto a fare
i conti con il fatto che morire
è cosa che non si può delegare. ₅₇₃