RIMO ROMA
sonetti sulla città eterna e la sua genteStavorta 'n ce stanno strofe, nè versi,
in grado de pote' leni' sto pianto,
ch'è sceso su Roma e co'r suo manto,
de granne tristezza a tutti cja' immersi.
Ma ner dolore s'avverte più er vanto,
che tutti st'anni 'n'andranno mai persi,
anni d'amore de cui godersi
e pe' li quali nun basta sto canto.
Quante battajie pe' fa grande Roma,
quell'urlo ar derby in piedi sur banco,
e quello scudo de cui cjai l'aroma.
Tra gioie e dolori er còre ormai stanco,
cessa de batte, ma nulla lo doma,
scenne na lacrima, ciao nonno Franco!
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Si moro e rinasco prego Dio
de rinasce a Roma mia ...
Ci rivediamo a fine agosto. Un saluto a tutti. Stefano.
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cui normarmente segue er Quirinale, prima de chiama’ in causa l’Esquilino. der marinaio come dell’arpino, vicino ar Colosseo c’è er Palatino, a chiude er Campidojo, er più centrale. a cui ho ‘mpacchettato sti sonetti, pe’ falli intènne mejo, ner suo idioma. Ma co’ ste strofe qui e sti versetti, ho solo messo in rima quest'assioma:
Er primo, er più antico, è l’Aventino,
se passa poi via via ar Viminale,
C’è er Celio, quindi, ‘ndo sta l’ospedale,
E’ su sti colli che s’adaggia Roma,
che Roma s’ama coi preggi e i difetti.
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Quanno de sera ar buio de ‘na strada,
te aritrovi a 'n tratto 'n focherello,
po' esse, amico, che appresso a quello,
ce sta ‘na donna, in minigonna, BADA!
Ma nun da' retta solo che ar pisello,
che come 'n poco l'occhio te ce cada,
scorgi un bozzetto o, quarche vorta spada,
propio quanno che stavi sur più bello.
Che fine amico mio che hai rimediato,
tu ch'eri pronto e l'acquolina in bocca,
vede' du cosce insieme t'ha 'ntronato!
Che te credevi? Ch'era na gran gnocca?
L'hai fatta sali' in machina eccitato,
te sei trovato un viados e mo’ te tocca...
Inedito che non fa parte della raccolta Rimo Roma
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Già ‘n fònno a via della Conciliazzione,
prima che er Colonnato poi t’abbraccia,
senti quell’aria dòrce sulla faccia,
arzi lo sguardo e vedi er Cuppolone.
E mentre porti avanti gambe e braccia,
anverso quell’Enorme Direzzione
er còre te se riempie d’emozzione,
sei senza fiato, come la bonaccia.
Arivi sotto ar centro della piazza,
si guardi avanti e te ggiri ‘ndietro,
te vedi gente e vita d’ogni razza.
Da lì passeggi ancora quarche metro
e lo rifai, ma poi sempre te spiazza,
davanti a te, eccote San Pietro.
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Cos'è RIMO ROMA?
Oltre ad essere il titolo di questo blog, è anche il titolo del mio primo libro di sonetti in "madrelingua" dedicati interamente a descrivere in rima la città eterna e la sua gente. Il libro, pubblicato da Ibiskos Editrice Risolo, è disponibile in rete e, dietro ordinazione, presso le librerie.
In questo blog, troverete a mo' d'esempio, alcuni sonetti tratti dal libro ed altre pubblicazioni che via via inserirò. Aspetto con piacere i vostri commenti. Stefano.
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