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Creato da agelexo il 28/12/2011Area personale
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Oggi abbiamo a disposizione una moltitudine di integratori alimentari in diverse formulazioni: compresse, capsule, confetti, buste e bevande, tutti però presentano diversi inconvenienti: I liquidi hanno un pregio: offrono degli ingredienti idratati disponibili ad essere prontamente assorbiti, ma presentano 2 problematiche: La prima è l'ossidazione dei micronutrienti immediatamente successiva all'apertura del contenitore con conseguente esposizione all'ossigeno atmosferico; così i primi sorsi conterranno una forma biologicamente attiva dei micronutrienti, ma il consumo in tempi successivi della quota liquida rimanente porterà inevitabilmente l'assunzione di sostanze ossidate in misura proporzionale al tempo di contatto con l'aria presente nella bottiglia dal momento della sua apertura. La seconda problematica è la sedimentazione cui vanno incontro le soluzioni: essa è legata alla presenza nei liquidi di fibre e comporta una variabilità nella loro stratificazione da confezione a confezione. Sappiamo inoltre che i nutrienti sono intimamente adesi alle fibre; avremo così una diversa ingestione di micronutrienti quando assumiamo i livelli più superficiali di soluzione rispetto a quelli più profondi. Le compresse, capsule, confetti e buste hanno alcune variabili intrinseche che riducono l'assorbimento: per esempio gli eccipienti utilizzati in queste formulazioni. Le alte pressioni applicate nel processo di assemblaggio di queste formulazioni creano una super saturazione dei nutrienti perciò c'è bisogno di molta acqua affinché essi siano idratati e pronti per l'assorbimento. La superficie delle compresse è pure una variabile importante che condiziona l'assorbimento. A ciò si aggiunge una variabile estrinseca, ovvero la cinetica di assorbimento attraverso le compresse, minore negli anziani rispetto ai giovani. In ogni caso, qualsiasi complesso dovrà andare incontro ai 3 STEP successivi: 1. Disintegrazione con rilascio di granuli o delegati 2. Deaggregazione con release di fini particelle 3. Dissoluzione per avere così degli ingredienti attivi in soluzione idratati e pronti per l'assorbimento. Questi processi in ogni caso sono tempo-dipendenti è spesso incompleti. A proposito del procedimento di idratazione sappiamo che ogni compressa necessita di una certa quantità di acqua per rilasciare i principi attivi in soluzione; questo passaggio può essere alterato in caso di disidratazione di un soggetto oppure può risentire della differente composizione percentuale in acqua dei diversi cibi o liquidi utilizzati per assumere le compresse: pertanto, quando leggiamo nell'etichetta degli integratori le informazioni nutrizionali, dobbiamo riflettere su un concetto: che percentuale di questi micronutrienti giungerà effettivamente alle cellule? Di conseguenza quanto riportato in etichetta è di fatto una potenzialità non quello che effettivamente poi assorbiamo. In definitiva di una compressa riusciamo ad assorbire non più di un 20% del contenuto, coi liquidi non superiamo il 45/50% e naturalmente il residuo andrà a gravare su fegato e reni per lo smaltimento. |
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