Momenti di vita

la solitudine


La solitudine La stanza aveva i muri giallini, era misera con vecchi mobili. Vi era: una credenza dai cui vetri si intravedevano piatti  ornati con fiorellini rosa, antichi bicchieri a calice e piccoli bicchieri da rosolio; un mobile scuro su cui troneggiavano fotografie in bianco e nero: un bel giovane in divisa, due bimbi al mare, una coppia di sposi.Era tutto in ordine ma un po’ impolverato come se non fossero stati mai toccati o mossi.Ad un angolo, dinanzi alla televisione accesa, era seduta su un divanetto ormai sgangherato una vecchietta le cui rughe non nascondevano i fini lineamenti; sulle spalle si era appoggiata una mantellina lavorata a uncinetto di lana grigia come i suoi capelli e ai piedi indossava un paio  di pantofole blu. Blu come un cuscino posto sul divano e su cui la vecchietta teneva appoggiato il braccio come se le tenesse compagnia (come i bambini che per addormentarsi hanno bisogno dell’orsacchiotto).Sul cuscino vi era ricamato a punto croce in bella vista un cestino con un fiocco azzurro in cui spiccavano cinque piccoli cagnolini con i musetti marrone e il pelo dal grigio al marrone.Sembravano quasi veri come se dovessero da un momento all’altro saltare fuori dal cestino.La vecchietta aveva il viso malinconico ma composto, si percepiva in lei una vita piena di affanni, di lutti e di solitudine; solitudine che peggiora con la vecchiaia e che basterebbe poco, anche solo un sorriso per colmarla.Alla televisione ancora accesa si susseguivano le figure, all’improvviso la sonnolenza della vecchietta fu “ disturbata” dal campanello della porta ed ella si alzò piano, piano, trascinandosi aprì la porta e… si trovò dinanzi ai piedi un cestino ornato da un fiocco azzurro e cinque cagnolini col musetto marrone che la guardavano e scodinzolavano la coda.Che meraviglia! Che stupore! Non era più sola.