Come un uragano

Isabeau amava l'amore


Era finita. Ancora una volta era finita. Eppure ci aveva creduto. Aveva creduto in lui, nelle sue parole, nelle emozioni che le aveva trasmesso. Isabeau aveva creduto all’amore di quell’uomo come aveva creduto a quello di chi lo aveva preceduto. Aveva creduto alle loro promesse; aveva voluto crederci. Isabeau era una donna dalle grandi passioni, dagli amori senza confini. Non aveva ancora incontrato l’uomo che il destino aveva scelto per lei, anche se spesso aveva pensato il contrario. Poi era arrivò lui, l’uomo del sogno, l’uomo che fece di lei una regina. Isabeau pensò che la vita le avesse finalmente mandato quello che aveva tanto atteso, quello per cui aveva tanto sofferto. Il cuore della donna riprese a battere, si riempì di un amore che non conosceva. Si diede a lui, respirò di lui, si perse in lui, nel loro amore infinito. Poi venne il giorno che anche lui andò via, lasciando la donna in compagnia del suo dolore. Isabeau pianse un altro amore perduto, svanito come un sogno alle luci del giorno. Isabeau pianse quell’ennesimo addio, quell’ennesima ferita che sanguinava dolore. Pianse tutte le sue lacrime, fino al giorno in cui giunse alla sua porta un uomo senza volto che le parlò di poesia e che, con la sua voce, fece l’amore con l’anima della donna. Quel giorno Isabeau finalmente comprese. L’uomo del destino non sarebbe arrivato; l’uomo del destino era in ciascuno di loro, in ogni uomo che aveva amato nella sua vita. Perché Isabeau amava. Isabeau amava l’amore.- P. R. -