Come un uragano

Quando non sarò più


Quando non sarò più, quando tutto ciò che ero io si dissolverà in polvere, o tu mia unica amica, che amai cosí profondamente, cosí teneramente, tu che certo mi sopravviverai, non venire sulla mia tomba... Non vi è nulla da fare lì per te. Non mi dimenticare... ma non ti ricordare di me fra le cure, i piaceri e i bisogni quotidiani... Io non voglio turbare la tua vita, non voglio gravare sul suo placido corso. Ma nelle ore della solitudine, quando sarai presa da quella timida tristezza senza causa cosí familiare ai cuori buoni, prendi uno dei nostri libri preferiti e trova in esso quelle pagine, quelle righe, quelle parole che ad ambedue insieme — ricordi? — a volte facevano spuntare lacrime dolci e silenziose. Leggile, chiudi gli occhi e stendimi la mano... Stendi la tua mano all'amico assente. Io non sarò in grado di stringerla con la mia mano; essa giacerà immobile sotterra, ma ora mi dà un senso di sollievo pensare che forse tu allora sentirai qualcosa sfiorare lievemente la tua mano. La mia immagine sorgerà dinanzi a te e da sotto le palpebre chiuse dei tuoi occhi scorreranno lacrime simili a quelle lacrime che, commossi dalla Bellezza, un tempo noi versavamo insieme, o mia unica amica, che ho amato, così profondamente, così teneramente! Dicembre, 1878.(Ivan Sergeevič Turgenev)