Come un uragano

Il mio ultimo post


***L'ultimo sogno*** In un piccolo paese ai confini di una grande città viveva una bambina di nome Luna. Era una dolce bimba dalle guance paffute e dai lunghi capelli neri come il carbone. Aveva due grandi occhi vispi e lo sguardo curioso. La dolce Luna aveva uno splendido sorriso e trasmetteva allegria a chi le era accanto. Come tutti i bambini, la piccola Luna viveva nel suo mondo fatto di favole popolate da creature fantastiche e di sogni talmente pieni di colori da sembrare reali. Il suo sogno più grande era quello di diventare un giorno una bellissima principessa, bianca e delicata come un cigno. Gli anni passarono e la piccola Luna divenne una bella ragazza con tanti sogni da realizzare e tante speranze per il futuro. Un giorno però arrivò da un’isola lontana il malvagio Attamar, il distruttore di sogni. Era un uomo cattivo che, con un misterioso sortilegio, rapì la mente della giovane. Attamar entrò nella vita di Luna e un po’ alla volta, silenziosamente, iniziò a distruggere tutti i suoi sogni. In poco più di un decennio, la dolce ragazza che aveva il sole negli occhi si trasformò in una donna triste e stanca, in un corpo senz’anima, in un contenitore vuoto. Erano scomparsi i sorrisi, le risate, i sogni, le speranze; era scomparso tutto. Un giorno però, per una serie di eventi che si verificarono, la triste Luna riuscì a sfuggire al sortilegio del cattivo Attamar il quale scomparve dalla sua vita e ritornò nell’isola dalla quale era arrivato. Luna credette di aver ritrovato la sua libertà e cercò di ricominciare la sua vita dal punto in cui l’aveva lasciata tanti anni prima, prima dell’arrivo di Attamar. La donna iniziò a vivere come un tempo, con lo spirito di una ragazza con tanti sogni da realizzare e tante speranze per il futuro. Ma il tempo era passato e la giovane donna non riusciva a far capire a chi le stava intorno che i sogni erano importanti, che non si dovevano uccidere, che crescere non significava spegnere la fantasia. Fu così che Luna iniziò a rifugiarsi ogni notte nei suoi sogni, lontano dagli occhi del mondo. In uno di essi divenne Filù, una splendida farfalla che imparava a volare grazie all’aiuto di un amico camaleonte; in un altro sogno fu una coccinella che s'innamorava di un piccolo bombo. Poi una notte sognò di essere Martina, una stella marina che voleva fare la ballerina. Un’altra volta invece si rifugiò in un sogno di tanti anni prima e fuggì con un pirata che navigava mari lontani. Ogni notte Luna si rifugiava in un sogno diverso e questo le rendeva più semplice affrontare la vita di tutti i giorni, quella vita nella quale non si riconosceva, quella vita che voleva a tutti i costi privarla dei sogni e della fantasia. Una notte poi Luna sognò il suo sogno più bello, un sogno talmente bello da sembrare reale. Quella notte nel suo sogno incontrò Bobtoad, un rospo peloso che veniva dal Paese del “Futuro a divenire”, un luogo dove tutte le cose che si sognavano sarebbero divenute realtà in un prossimo futuro, sempre che ci si credesse veramente. Egli diceva di essere un principe e che l’avrebbe trattata come una vera principessa. Il rospo le giurò amore eterno e le regalò attimi indimenticabili. Quella notte, prima di svegliarsi, Luna e Bobtoad si diedero appuntamento per la notte successiva in un altro sogno. Fu così che continuarono ad incontrarsi ogni notte in un sogno diverso. Luna iniziò a credere che quel sogno fosse reale, più reale della realtà. I due si amarono tanto e progettarono insieme il loro futuro, cercando di trovare un modo per rendere il loro sogno reale. Poi una notte, senza un motivo apparente, Bobtoad disse a Luna che quello sarebbe stato il loro ultimo sogno, che lui non l’avrebbe più cercata nei sogni delle notti che sarebbero venute. Luna non comprese o forse non volle comprendere il vero motivo di quella decisione, ma non potette fare niente per modificare le cose; non poteva decidere per entrambi. Il suo sogno più bello si stava dissolvendo con le prime luci dell’alba. Da quella notte Luna smise di rifugiarsi nei sogni, smise di credere ai sogni. Non seppe mai se Bobtoad era andato a cercarla in qualche sogno perché lei, da quell’ultima notte, non aveva più sognato.- P. R. -