Bella Bambinadove sei stata?Dalla nonninaCosa ti ha dato?Una pallina...Dove sta?Faccio il giro del mondo...e...eccola qua!
Il giocoliere era un uomo affascinante, maturo, deciso…aveva una voce calda….un carattere deciso, ma tenero….ne aveva incontrate di personene aveva viste di cosefacendone tesoro nel suo cuoree imprimendole nelle sue rughe. Era un giocoliere, eclettico, un artista….sapeva raccontare storie..pullulanti di fantasia.Possedeva le sue palline colorate, con cuicreava fantastiche spirali impazzite. Ogni tanto, per mercati, ne acquistava qualcuna.Alcune si perdevano lungo la via….altre le perdeva lui…Non so se gli dispiacesse ciò….non so se ne soffrisse. Un giorno, in un piccolo negozio, il suo sguardo si posò su una pallina colorata, solitaria…poggiata su uno scaffale.Il giocoliere ne fu soggiogato e, senza pensarci un attimo,entrò e l’acquistò.Non dovette contrattare sul prezzo…non ce ne fu bisogno. Felice e soddisfatto del suo acquistose ne tornò sorridendo verso casa.Com’era musicale la sua risata, decisa ma composta,travolgente. Quanti progetti e nuove idee su quella pallina,quante speranze per i suoi spettacoli gioiosi. La pallina, dal canto suo, era felicissima di sostare nella tasca del giocolieredi essere spinta verso il cielo, piroettare e rimbalzare impazzita…in acrobazie perfette…per poi tornare nelle mani sapientidel suo artista. Terminato lo spettacolo, lei rimaneva con lui…lo osservava in silenzio…..lo scrutava mentre dormiva o fumava una sigarettalo ascoltava raccontare …il mattino dopo era pronta … tra le sue mani. Oh le sue mani com’erano rassicuranti, sapientiNon voleva deludere il giocoliere…Voleva essere perfetta per lui…nella sua semplicità…Desiderava non deluderlo…era fiera di lui,del suo impegno, del suo modo di essere. Ma…un giorno, il circo chiuse i battentie il giocoliere perse il lavoro.Da quel momento in poi nulla fu più lo stesso. La pallina voleva stargli accanto e ogni tanto, silenziosamente,rimbalzava e si avvicinava dolcemente al piede del giocoliere.Altre volte , irata per l’indegna sorte, gli balzavaimperiosamente sul petto…ma nulla lo scuoteva. Il giocoliere pareva assorto nei suoi pensieri,non provava più i suoi numeriaveva perso il sorriso… La pallina avrebbe voluto ridonargli la forza, la tenerezza, il sorrisoSi sentiva così inutile, cosa avrebbe potuto fare lei, una stupida pallina? Un mattino, la piccola pallina scorse l’uscio della casa aperto…si volse indietro per un attimo…amava quella casa..sapeva di luise ne andò rimbalzando…..piccole gocce d’acqua bagnavano il selciato ad ogni suo contatto con l’asfalto . Rita