Ritorno al Futuro

Skin Heads.


Gli Skinheads sono la componente, tra le più violente, dell'estremismo di destra. Le loro origini più lontane affondano nella sottocultura periferica degli anni Cinquanta, nell'East End londinese, dove i "teddy boys", cioè i sottoproletari dei quartieri poveri, si caratterizzano fin dagli inizi per uno stile di vita contrapposto a quello della "beat generation": amano il rock and roll di Elvis Presley, sono aggressivi, vestono un'uniforme che li rende immediatamente riconoscibili.
Periferici e marginali, maturano una forte avversione per lo straniero. Xenofobi e razzisti, si dedicano alla violenza di strada. Ma è da una costola dura della tribù sottoproletaria dei "mods", che raccoglie negli anni Sessanta l'eredità dei "ted", che nel 1969 nascono gli Skinheads.
La musica e il look sono i loro tratti distintivi. Teste rasate, giubbotti gonfiati, stivali militari, gli "anfibi", jeans con bretelle, tatuaggi, l'amore per il calcio. Questi i segni distintivi delle "bande", chiamate"ciurme". Sciovinisti, maschilisti, nazionalisti bianchi e xenoofobi, fanno della difesa e purificazione del territorio, dalla curva dello stadio allo Stato, la loro missione. Gli Skinhead a larga maggioranza simpatizzano per l'estrema destra. Gli Skinhead più politicamente orientati sono i naziskin. Vittime delle loro scorribande: gli stranieri, ma anche bambini e portatori di handicap.