Tra le mie parole...

Primo aprile 2004


Era il primo aprile del 2004. Una telefonata alle sette e trenta di mattina…strano. Mi sveglia, ma non rispondo, ci pensa mamma. E sento che mugugna qualcosa del tipo: “Io non glielo dico”. Mi riaddormento. Il telefono squilla alle otto e trenta, rispondo…era la notizia. La notizia che non c’eri più.Non so descrivere cosa si prova in quei momenti. Non so dire cosa si prova quando ti dicono al telefono che una persona con cui hai condiviso la tua adolescenza e molto di più, non c’è più. Morire a 22 anni, senza un perché, senza che nessuno sappia dare una spiegazione.Uno scherzo…questo è quello che ho pensato appena me lo hanno detto. Poi ho capito che non era così. Nessun pesce d’aprile, nessun gioco…solo la verità. Il silenzio assoluto, gelido…l’unica cosa che ho saputo dire mentre le lacrime cominciavano a sgorgare è stato: “Lo devo far sapere a qualcun altro o lo sapete già tutti?”. Poi il telefono chiuso, mi sono buttato sul letto a fissare una parete bianca e il mobile giallo per ore, intere ore a fissare quel punto fisso.Fissavo quel mobile, senza neppure riuscire a muovermi…la testa svuotata, nessun pensiero…solo ricordi. Uno stato di apatia totale. Mi alzo, accendo la tv…My Immortal degli Evanescence scandisce quei minuti…scherzi del destino. Giro il cucchiaio nella tazza…ma il latte non va giù. Non ci riesco. Mi metto a lavorare, voglio fare qualcosa. Ma nulla di buono sembra uscire dalle mie mani. Ancora una telefonata: “Andiamo a fare un giro al mare…parliamo”. Mi preparo, esco… tutto il pomeriggio in riva al mare a parlare di te.Le serate passate al mare a suonare ai campanelli delle case e poi scappare di corsa. Quella tua buffa posizione mentre giravi col motorino. I tuoi dentoni bianchissimi. Gli occhiali orrendi che amavi indossare. Gli abbracci che mi davi in continuazione. Le risate che mi facevi fare quando cominciavo a piangere per niente. Il tuo assoluto senso dell’umorismo. Il tuo vocione che rimbombava con quelle espressioni a dir poco…colorite. Il tuo provarci sempre con tutte ed innamorarti ogni due settimane di quella sbagliata. Le tue diete continue ed assillanti. I capelli completamente impomatati ad ogni ora del giorno e della notte. Le tue enormi sbornie in discoteca. I tuoi vaffanculo. Le tue strigliate quando mi allargavo troppo. La mia ossessiva gelosia che qualcuno ti portasse via da me. I tuoi occhi così grandi ma così malinconici. Il tuo zerbino sul petto che tanto mi faceva ridere al mare, quando provavo a staccarti qualche pelo. L’amore per i tuoi nipoti. L’amore per le persone a cui tenevi. L’assoluta devozione a tua madre in ogni momento della sua malattia.All’improvviso non c’era più nulla. Tutto scomparso, tutto smarrito. La confusione in testa, telefonate continue al mio cellulare…nessuno che capiva…tutti volevano sapere. Ma io non sapevo, e non volevo sapere. Non c’è una parola che descriva quei momenti. Ci sono sensazioni che si provano, ma non si descrivono, non è possibile. Ci sarebbero mille metafore…ma nessuna varrebbe una sola di quelle sensazioni.Poi, col tempo…ho capito che non era andato perduto nulla. Che la memoria non dimentica così facilmente, che le persone lasciano davvero segni…ma che spesso ce ne accorgiamo troppo tardi. Tutti quei ricordi li porto ancora con me…ed è un po’ come se fossi ancora qui con me. Non ho rimpianti, perché con te non ho commesso l’errore di non dirti mai: “Ti voglio bene”. Te ne volevo e te l’ho sempre detto. Tu lo sapevi e ne eri consapevole. Per questo non rimpiango nulla, perché hanno deciso di donarci poco tempo…ma in quel piccolissimo lasso di tempo, rispetto a una vita intera, non c’è stata parola che non sia stata detta o emozione che non sia stata condivisa con te.Non voglio foto di me e te che ritraggono un momento…tutta la pellicola è dentro di me. Me la conservo gelosamente, ne parlo con gli altri…perché le cose speciali vanno ricordate e condivise.Il tempo non conta quando sai di aver conosciuto qualcuno di speciale, perché senti di essere già stato fortunato ad aver condiviso con lui un piccolo frammento della tua vita, che non dimenticherai mai.I migliori fra gli uomini non possono cambiare il proprio destino: i buoni muoiono presto e i cattivi tardi.Daniel Defoe