Tra le mie parole...

Le ombre senza slogan


Giornate intense quelle che trascorrono sotto questo caldo sole di maggio. Storie che si intrecciano in un puzzle dai contorni labili e non definiti.Gli italiani sono ancora sotto l’effetto del Family Day e arriva la festa della mamma e, nello stesso giorno in cui si festeggia l’emblema della famiglia, in quel di Roma una giovane donna, sposata al calciatore più famoso d’Italia, mette al mondo la sua creatura.Storie che si intrecciano, curiosamente ma inevitabilmente. Ho visto ribadire l’importanza della famiglia con striscioni e slogan. Le cose importanti non hanno bisogno di tante frasi, perché ce le abbiamo tutti i giorni sotto gli occhi. Le vediamo quando ci troviamo a festeggiare la mamma e le vediamo nei reparti di ogni ospedale quando un frugoletto viene alla luce…e non importa che si chiami Totti o Rossi, perché quello è un simbolo della famiglia.Ma ci sono famiglie che vivono nel silenzio, nell’ombra. Sono quelle famiglie il cui amore non si palesa in una piccola creatura, quelle in cui non esiste una mamma da festeggiare il tredici di maggio. Sono le famiglie anormali, quelle da evitare, da tacciare come diverse perché il loro amore non produce un frutto o perché non sono unite da alcun vincolo legale.Mi hanno insegnato che la famiglia si regge sul matrimonio. Poi crescendo ho capito che la famiglia si regge sull’amore, quello vero…quello che ti prende al cuore e che non ti abbandona più. Quell’amore che non ha bisogno di contratti, non ha bisogno di riconoscimenti, se non quello implicito delle persone che lo stanno provando. E’ un amore considerato di serie B, un amore che non potrà mai raggiungere la massima serie, un amore che il più delle volte va tenuto nascosto perché vergognoso. Ma è un amore che vale tanto, perché vive di momenti, di sensazioni, di attimi…un amore che sa di non poter contare sugli altri e che non ha bisogno di essere riconosciuto in una piazza per sapere che è vero.Quindi oggi il mio augurio va a mia mamma, alla signora Totti…ma non solo. Va anche a tutte le famiglie che vivono nel silenzio. A tutte quelle che non diventeranno mai mamme e a tutte quelle che non diventeranno mai babbe o a quelle che lo sono state e ora non lo sono più. Va a tutte quelle persone che vivono il loro amore nel silenzio, che costruiscono le loro famiglie in segreto, perché fuori c’è chi dice che la loro non è una famiglia. Complimenti per la dignità che mettono in tutto quello che fanno, per l’aver capito che l’amore non scende in piazza, perché non si compra con gli slogan. Le cose belle, quelle importanti non vivono di condizioni…e sanno accettare tutto ciò che è difforme, perché sanno che la loro forza è così evidente che nulla potrà distruggerle.Tanti auguri care mamme…un augurio che si estende dalla camera di quell’ospedale romano, a casa mia, a casa di tutte quelle famiglie che ieri erano in piazza e che attraversa tutte le famiglie mutilate del mondo…quelle che non hanno manifestazioni e slogan ma che tutti i giorni lottano per la loro dignità.Le famiglie felici si somigliano tutte; le famiglie infelici sono infelici ciascuna a modo suo.Lev Tolstoj