Tra le mie parole...

Votantonio, votantonio!!!


Strano popolo gli italiani: pronti a spendere centinaia di euro per votare i propri beniamini in tv, ma pronti anche a non alzare il proprio sedere dalla poltrona per andare alle urne, per scegliere i propri rappresentanti e decidere del proprio futuro. Tutti a chiedersi il perché…ma la risposta è semplice: basta pensare alla giornata tipo dell’italiano medio.L’italiano si sveglia, fa colazione, si veste. Scende in strada e non fa in tempo ad uscire dal portone che il primo borseggiatore di turno è già pronto con la sua vespetta a fregargli anche i centesimi che ha nascosto dentro le mutande. Posto che riesca a superare questo tragico momento, il nostro italiano medio prende l’autobus e, facendo attenzione ai male intenzionati dell’autobus, giunge al suo luogo di lavoro.Lì è pronto a lavorare per il suo datore, secondo le rigide regole di un contratto a tempo determinato, con la spada di Damocle del precariato sulla testa e per una retribuzione di 800 euro netti al mese. Arriva l’ora del pranzo, il nostro caro amico si accinge a pranzare nel bar meno costoso della città e scopre che per un tramezzino e una bottiglia d’acqua spende cinque euro…beh, non male! Ritorna al lavoro…tutto il pomeriggio a guardare l’orologio nell’attesa che arrivino le 18! E quando quel momento tanto agognato arriva, l’italiano medio si accinge ad attraversare i giardini sotto l’ufficio per tornare a casa, stavolta in treno. Posto che riesca ad attraversarli senza rimanere infilzato in qualche siringa, il nostro amico arriva a pagare il biglietto del treno (dimezzando il suo portafoglio) e sale sul mezzo facendo attenzione a cimici e luridi odori di marcio che provengono dal bagno.Ma casa è lì…ormai è fatta. L’italiano medio rientra in casa, dove trova moglie e figli ad aspettarlo…ma non solo. Assieme a quelli trova anche le bollette sempre più esorbitanti, la dichiarazione ICI, dopo aver passato una vita a mettere da parte i soldi per poter acquistare una casa di 50 metri quadri, e il conto degli spazzini…come se consumasse quintali di immondizia.Va beh, usciamo a cena…il nostro italiano medio si arma di coraggio e porta la famiglia fuori…ma passando per strada vede che i soldi che ha versato agli spazzini non hanno un grande ritorno: quintali di merda accatastati ai lati della strada e un puzzo di gatto triturato che pervade l’aria. Arriva al ristorante, ma, dopo aver cenato, arriva anche il conto…tre pizze, una bottiglia d’acqua, un dolcetto per il bimbo, in tutto 55 euro. Alla faccia della cenetta…beh, forse è il caso di tornare a casa, lungo il viaggio di ritorno si parla del più e del meno, fino a quando non si vede spuntare ai lati delle strade bambine nude e uomini che si accostano con l’auto per abbordarle, per raffreddare i propri schifosi istinti animali.Una mano sugli occhi del figlio del nostro italiano medio…è ora di tornare a casa. Accende la tv e vede Vespa con i nostri politici a discutere del futuro dell’Italia, si…proprio loro, quelli che hanno auto blu, stipendi da capogiro, barbiere pagato, affitto pagato…e via col liscio.Beh, a questo punto spiegatemi voi dove dovrebbe trovare il coraggio di andare a votare il nostro italiano medio…forse dovrebbe trovarlo nella speranza che qualcosa cambi, ma a volte non basta.Io ieri ci sono andato a votare, e con me tanti altri…spero che lo abbiate fatto pure voi, ma spero soprattutto che quella che ho messo ieri, non rimanga una croce su un foglio di carta, ma che per una volta si trasformi in qualcosa di concreto e non in pappa per i politici.Quanto meglio sarebbe se i voti si potessero pesare, anziché contare.Georg Lichtenberg