Ermac

Il Vascello


Solcava elegantele acque del mare,bello e irraggiungibileche non si poteva neanche desiderare.Era il maestoso Vascello,che navigava da lontanodominante quella piatta di cristallo.Veleggiava distante da quella bianca spiaggiadalla quale,stupefatto lo potevo ammirare,sognando un giorno di poterlo capeggiare,speranza consapevole,ahimè,di non potersi realizzare.Volevo stare sul suo ponte,lasciandomi dalla melodia trasportare,dallo scroscio coccolare,guardando il tetto di stelle,con quella lanterna bianca,che emana luce eterna,seppur stanca...Ma un illusione non ha vita:non nasce,non cresce,non muore,brucia di passione,ma non esiste,per cui rassegnata duole,nel non poter intervenire,restando a guardare impotenteil suo amore morire,sospirare e spirare,il Vascello splendente naufragare...Ora è notte,e fa freddo,la brezza marina piange guardando con me,piena di rimpianto,il Vascello fantasmache la cavalca per un momento,fantasma come il nostro animo,che vorrebbe fosse reale,solo per un attimo....(dedicata)Bonomo RobertoErmac