GB al supermarket (scritto in un momento di ordinaria follia)

Post n°7 pubblicato il 08 Agosto 2007 da neanchemorta

Il supermarket è uno dei maggiori e più efficaci simboli del consumismo nella società moderna.

Allen Ginsberg, in una delle sue poesie, collocò il suo grande ispiratore Walt Whitman in un supermarket .

E' ispirandomi a questo illuminato beatnik che io colloco nello stesso luogo un altro grande personaggio, anche lui fonte di ispirazione per molte persone: Babbo Natale.

E fu così che, quando mi recai a fare spesa, vi trovai il Grande Babbo in procinto di acquistare tutto il necessario per la casa.

C'è da dire che il nostro caro vecchio GB aveva il carrello pieno e che, assorto nell'interessante lettura delle etichette e dei cartellini dei prezzi, sarebbe stato impossibile distinguerlo da una comune casalinga.

La curiosità era tanta, ma la discrezione era persino maggiore, perciò sbirciai educatamente tra i suoi acquisti approfittando del fatto che anche io, come tutti, dovevo comprare un buon detersivo per capi colorati. So quanto sia maleducato ciò che ho fatto e sono consapevole anche del fatto che raccontarlo nel modo in cui lo sto facendo sia un crimine addirittura peggiore, ma mi sento in dovere, per l'interesse pubblico, di commettere quest'orribile gesto.

Dunque, quello che vidi nel gigantesco carrello di quel magnifico omone mi lasciò sconcertata.

Infatti la prima cosa che mi saltò agli occhi furono le decine di pacchi di pannolini, seguiti da altrettanti pacchi di assorbenti (lunghi con ali), arachidi in formato famiglia super convenienza in offerta a soli 6,99 euro a pacchetto, prodotto per il conservazione delle dentiere, filo interdentale, ammorbidente, una maschera per il viso anti-age e un paio di bottiglie di whisky.

Naturalmente detersivo per capi colorati.

Ad un certo punto della scelta tra Ace e Dixan sopraggiunsero due piccole creaturine, correndo e saltellando e chiamando a gran voce Babbo! Babbo!

Anche queste due soavi presenze portavano il cappello del mitico GB, però non avevano la benchè minima somiglianza tra loro,benchè l'avessero entrambi con il nostro omone.

La faccenda iniziò ad intrigarmi sempre più, tanto che cominciai un'azione di pedinamento del GB dentro il supermarket.

Fui costretta a nascondermi tra i cereali per la colazione e le marmellate, ma ne valse la pena.

Infatti, l'ammirevole GB, dopo essersi accuratamente guardato intorno con circospezione, prese per una porta secondaria, una di quelle antincendio, e, usando parole molto colloquiali, se la svignò allegramente.

Immaginate allora, O fratelli, il mio sconcerto! L'unico e vero GB, svignarsela in quel modo!

Presa da questo insopportabile sgomento, lo seguii. Capite, doveva certamente esserci un'ottima spiegazione alla sua apparentemente terribile azione, e io dovevo trovarla, miei dolci compari, per il bene di tutti i bambini del mondo.

Così corsi (tralalalalla tralallallero) giù per le scale dell'uscita antincendio, facendo però attenzione, nella mia foga, a non far troppo rumore. Sapete infatti qual è la sorte che il magnifico GB riserva ai bambini cattivi.

Arrivata al termine di questa per me difficilissima scalinata, trovai il in effetti ben visibile GB in procinto di caricare il maltolto, compreso il gigantesco carrello, in un modesto furgone argentato, che, immaginate O amici miei, aveva ai lati del cofano due simpatici adesivi raffiguranti due renne sorridenti. Ad aiutarlo in questa disdicevole impresa c'erano una decina di quelle deliziose creaturine di cui vi ho accennato prima, tutte con lo stesso cappello e quell'ambigua somiglianza con il grandioso GB, ma assolutamente non somiglianti tra loro.

Il mistero stava, e sono sicura che voi mi capirete, miei fedeli compagni, diventando sempre più fitto e la mia curiosità cresceva a dismisura. Le domande mi si affollavano nella testolina e non c'era modo di dar loro una risposta. Rimasi lì in attesa per tutto il tempo in cui l'operazione si svolse e, tristemente, fui testimone della sfolgorante fuga dello splendido GB.

Proprio quando del furgone non se ne poté più vedere nemmeno l'ombra, arrivarono gli addetti alla sicurezza del supermarket. Questi mi trovarono nella stessa posizione che avevo quando il superbo GB prese la fuga ed intenta a fissare il punto lasciato vuoto dal furgone argentato.

Con mia immensa sorpresa, gli addetti mi afferrarono per le braccia e, senza lasciarmi modo di spiegare, mi trascinarono nell'ufficio del direttore del nostro modesto supermarket.

Costui era un uomo di mezza età con un'aria a mio parere molto frustrata e apparentemente troppo stanco per poter mescolarsi in un qualsiasi genere di discussione. Comprenderete quindi come mi fu impossibile esplicare l'accaduto. All'arrivo della polizia, fui molto colpita dall'ingente somiglianza che gli agenti avevano con il direttore e capii subito, essendo io una persona dotata di molto intuito, che sarebbe stato impossibile dare spiegazioni ad uno qualsiasi di quegli uomini.

Nel corso dello sviluppo di questa disonorevole faccenda, trovai soltanto uomini di questo calibro.

Fu quindi così, miei carissimi amici, che la vostra onorevole sottoscritta finì in quella che viene comunemente chiamata gattabuia.

Prima di lasciarvi vorrei dirvi solo una cosa: quando questo Natale scarterete i vostri regali, non sussurrate diabolicamente all'orecchio del vostro fratellino che lo stupendo GB non esiste, perchè mentireste.

E, come ben sapete, non si può mentire a Natale.

08/08/07, ore 22:25

 
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FILO D'ERBA

Post n°6 pubblicato il 16 Giugno 2007 da neanchemorta

Ciao.

Devo dirti una cosa.

Potrà sembrarti un lungo monologo, ma, ti prego, non m'interrompere.

Stavo camminando per venire qui e mi guardavo intorno.

C'erano persone, fili d'erba, granelli di sabbia, macchiette scure sull'asfalto ed infinite imperfezioni, nasi grossi, orecchie piccole, occhi grigi verdi bruni azzurri capelli rossi verdi fucsia viola tinti.

C'era la vita e mi correva intorno.

La vita correva, capisci?

Così ho capito. Ogni cosa è una luce, che non brilla di riflesso eppure irradia le altre e si fa irradiare e scalpita freme si espande splende.

Ogni luce è una moltitudine.

No, non è vero.

E' LA moltitudine.

Così, nel mezzo della vita che correva, io mi sono fermata.

La vita ha continuato a correre, perchè la vita può correre anche senza di me.

Ferma tra mille moltitudini mi sono guardata dentro.

Dov'è la mia luce?

Oh.

...la mia luce è opaca...

Allora mi sono chiesta: "Perchè?Perchè la mia luce è opaca?".

Sono dovuta andare più a fondo.

Il fango. La mia luce non è luce.

E' fango.

Ho visto la mia pochezza, ma, bada bene, non LA pochezza, non sono così presuntuosa da pensare questo.

Finalmente avevo capito.

E' inutile immergermi nella moltitudine, poichè il fango non rimane che fango.

Ma non finisce qui.

Ancora ferma nel mezzo della vita che correva, mi sono domandata, alla luce delle ultime riflessioni, se sono, così poca, capace di amare.

Amare, capisci?

Amare.

Ho pensato e pensato, nuotando in un filo d'erba che cresceva nell'aiuola lì vicino, e mi sono detta beh sì.

Io amo, di un amore viscerale, di quelli che mettono tutto in discussione.

Sì, amo.

No, non è possibile.

L'amore non è pochezza, è moltitudine.

Allora ho capito.

Amo l'amore.

 

Mi sono rimessa in moto, ma la vita aveva corso troppo per me.

Inutile inseguirla, non chiedermi nemmeno perchè non l'ho fatto.

La vita è irraggiungibile.

 

(18/06/06, ore 02:33)    

 
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Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 02 Giugno 2006 da neanchemorta

Mio padre pensava che nel 2000 ci sarebbero state le astronavi.

Ora, quando guida la sua automobile a metano, ride della sua ingenuità di adolescente.

Mia madre pensava che avrebbe avuto una vita diversa.

Ora, quando mette al vaglio i suoi errori, sorride orgogliosa di ciò che è.

Mio fratello pensava che i miei genitori sarebbero stati insieme per sempre.

Ora, mentre si gode la libertà che si ha solo quando a controllarti è una persona invece che due, se la ride di gusto.

Mio zio pensava di non tornare più a vivere qua.

Ora, quando ammira il panorama collinoso che solo questa ragione può offrire, nel suo intimo si sente felice.

Mio nonno pensava che il mondo fosse piccolo.

Ora, alla vigilia della partenza della nipote, si accorge della mondiale immensità, e la accetta.

Mia nonna pensava che le donne dovessero solamente lavare e cucinare.

Ora, guardandosi intorno, capisce che una donna può anche vivere diversamente, e si sente ingenua.

Mia zia pensava che avrebbe finito gli studi.

Ora, con la sua istruzione di terza superiore, tutte le mattine si alza e va al lavoro, e capisce il potere della necessità.

Io pensavo che a sedici anni avrei scritto un libro.

Ora, mentre si avvicinano i miei diciassette, possiedo solo un mucchio scollegato di fogli, e mi sento piccola.

Non sempre le cose sono come le avevamo immaginate.

A volte la realtà si rivela migliore di come ce la figuravamo, altre volte peggiore, ma alla fine tutti dobbiamo arrivare al punto di prenderla così com'è.

Perchè vivere è necessario e, talvolta, persino meraviglioso.

"Esistere non sarà la migliore delle cose che sappiamo fare, ma è sicuramente la più necessaria." (Daniele Scalise)

 

(ore 17.38, 31/05/06)

 
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Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 02 Giugno 2006 da neanchemorta

E' quando sei spaventato che cominci a scappare.
E' quando ti rendi conto che stai scappando che inizi a correre più forte.
E' quando ti rendi conto che stai correndo da anni che inizi a sentire il peso della stanchezza.
E' quando senti il peso della stanchezza che ti accorgi di non sapere perchè stai correndo.
E' quando ti accorgi di non sapere perchè stai correndo che ti fermi.
E' quando ti fermi che ricominci ad avere paura.

(ore 19.15,30/05/06)  

 
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Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 10 Maggio 2006 da neanchemorta

POESIA

Tracce sussurrate
di segreti scivolosi.
E' suono.
Sinfonia di segni
mobile nella
eternità imitata.
(09/05/06,ore 22:12)

 
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