...A SARONNO

IN VISITA ALL'ALVEARE


Mercoledì mattina 1 ottobre, finalmente ho fatto un sopraluogo all'Alveare.Nel 2005 ho chiamato ALVEARE il nuovo mostro che oggi si può ammirare al quartiere Matteotti nell'ambito dell'intervento - Contratto di Quartiere - che il Sindaco Gilli alla scadenza del suo primo mandato aveva fatto approvare in Consiglio Comunale.L'ho chiamato così perchè è la prima cosa che mi è venuta in mente pensando alla costruzione che ci presentarono in quel consiglio comunale, quando fu il momento di approvare il piano definitivo. Io fui l'unico a votare contro. non mi convinceva l'intero intervento, ma sopratutto non mi convinceva la nuova costruzione e l'obbiettivo di portare nel quartiere altre famiglie problematiche; in un quartiere che a fatica stava uscendo dalla sua storica definizione di "ghetto", mi preoccupava che molte famiglie di immigrati potessero finire in quel luogo e ricreare il tessuto sociale degli anni settanta, quando nel quartiere l'eroina la faceva da padrona, quando il quartiere era identificato solo per la criminalità diffusa dei suoi abitanti.L'alveare è stato progettato per contenere un'ottantina di famiglie in cinque piani più un sesto parziale, un rettangolo con tre ascensori e due scale, con pianerottoli larghi, centrali alla costruzione e lunghi tutto il palazzo.  Nell'alveare l'aria entra da sud verso nord, creando vortici di polvere, i pianerottoli quando piove subiscono l'aria e la pioggia, piove dalle scale, piove sui ballatoi, piove negli spazi creati per fare luce e piove anche in alcuni appartamenti.L'alveare è buio ai piani bassi dove la luce fa fatica ad arrivare.Al primo piano il buio è inquietante, per entrare in casa occorre accendere la luce sul pianerottolo; non stanno meglio ai piani alti, dove il quinto piano è sprovvisto di tettoie e chi abita nei - ballatoi - subisce la pioggia che entra da sotto la porta d'ingresso.L'alveare poi non è a misura di bimbi, le ringhiere delle scale e dei ballatoi fanno paura: solo sottili tondini di ferro in orizzontale proteggono dal vuoto, tant'è che è stata aggiunta una plastica rigida trasparente, ma il piedino di un bimbo potrebbe scappare verso il basso, nei quindici centimetri rimasti senza protezione.Oggi che è ancora tutto nuovo, l'Alveare non appare come uno dei tanti casermoni sporchi e malmessi di proprietà Aler. Tra pochi mesi probabilmente il suo destino sarà segnato, si dirà che la colpa è stata degli inquilini, forse in parte sarà così, ma vi invito a visitarlo oggi che mancano alcuni infissi, che le porte esposte alle intemperie non sono da esterno e che sembra ancora un cantiere.Ed a proposito di cantiere, l'Alveare non ha ancora l'abitabilità ed il il benestare dei vigili del Fuoco, non ha nemmeno gli estintori (obbligatori per legge), nemmeno nei tre piani sotterranei (box e cantine), eppure la casa da luglio è abitata da più di settanta famiglie e c'è stata pure l'inaugurazione con tanto di Sindaco e vertici provinciali Aler.Da Luglio sono anche vuote le tre fatiscenti palazzine Aler situate in via Torricelli, Fratelli Cervi e Don Minzoni, l'ente probabilmente le abbatterà per costruire nuovi alveari, oggi le palazzine sono recintate con la rete di plastica arancione e murati i primi piani, ma hanno già subito il saccheggio di sanitari e rubinetti e già qualche disperato vi ha dormito dentro.Insomma il CONTRATTO di QUARTIERE venduto come grande opera di miglioramento del Quartiere forse non sarà così e l'Alveare rimarrà un brutto monumento del cattivo gusto ...  speriamo senza scandali annessi, altrimenti la beffa per la città sarà doppia.