Rocche del Crasto

Il saggio storico su Longi di Gaetano Zingales


  Quel borgo baciato dalle acque del Mylè di Nino VicarioLa nascita di un libro rappresenta sempre un avvenimento di grande interesse e importanza poiché coinvolge fra le sue pagine, fatti, uomini e luoghi di una ben determinata realtà. Pur se nel nostro caso non parliamo di una “nascita” vera e propria, in quanto di questo libro esiste già un prodromo che lo Zingales, autentico “innamorato” della sua Longi, ha già dato alle stampe. Si tratta dell’interessantissimo “Alle falde delle Rocche” datato 2015. Oggi, l’Autore, ci sorprende ancora con “Quel borgo baciato dalle acque del Mylé”, un “tomo” che conserva in nuce quei sentimenti di amore per un prezioso “fazzoletto di terra” nato intorno all’885 d.C. da una costola dell’antica Demenna, città posta sui Nebrodi distrutta dai saraceni, che ha spinto lo studioso longese (luncitanu) a curare con perizia certosina e incredibile maestria, una “biografia di Longi” ricca di storia e particolari a testimonianza fedele di tempi che furono, ormai lontani dai nostri ricordi ma “palpabili” in modo assai apodittico – per vecchie e nuove generazioni cui è dedicata la “storia” - attraverso la lettura di questo interessante studio culturale, religioso, politico ed economico. Scorrendo le pagine di questo volume (già nelle librerie), si avrà subito l’immediata consapevolezza di non trovarsi di fronte alla consueta guida turistica bensì ad un prodotto più complesso, costruito non solo per la suggestione del viaggio, ma anche e soprattutto per il preliminare approccio tematico al viaggio stesso e che, al contempo si fa “anamnesi” di un popolo, scorrendo le innumerevoli e pregevoli fotografie corredate di relative didascalie e commenti dell’Autore stesso. Vi è qui da dire, inoltre, che la storia di un popolo non può prescindere dalle vicende religiose che, unitamente a quelle politiche e sociali, costituiscono come il tassello di un grande mosaico; anzi, a ben vedere, tutta la vita di una comunità come la Longese, ha ruotato attorno al campanile, al municipio, ai feudi, sicché leggere di fatti religiosi, di vicende politiche, di lotte sociali, oggi significa – questo l’intento di Zingales – entrare in contatto a tutto tondo con uomini, fatti e cose che hanno contribuito a fare la “Storia” di una comunità.Che dire di più, dunque, se non augurando a Gaetano Zingales, che il suo faticoso lavoro (ci auguriamo non l’ultimo), nato dall’amore verso la sua terra e la sua gente, non si completi e non si concluda in queste pagine, ma che la ricerca possa continuare con altri studiosi, poiché crediamo che in ogni pensiero si celi la tradizione, il senso della storicità dell’individuo, il rispetto per l’uomo.