Rocche del Crasto

Poesia di Gaetano Zingales


Ode a Longi Policroma tela stellata nel grembo di contrafforte di antica rocca patria ritrovata di lacedemone stirpe da cui Tu discendi sei l'estasi di chi approda alle tue sponde. Anche se mani sacrileghe e venali hanno cancellato l'antico retaggio di architettoniche visioni da mostrare al colto ed all'inclita rimani nella mia memoria di fanciullo il bello del vecchio borgo. Con i suoi vicoli a ciacata con le lamiedde tra le case ma anche dentro quelle vecchie con il tetto formato da canne eredità medievali. Con le sue fonti nei rioni con i lavatoi dove giovani fanciulle cantando lavavano i panni. Con il suo teatro di pietra dove mio padre ed i suoi compagni dilettavano la gente onorando la cultura. Il vecchio Monumento ai Caduti con la vasca di pesciolini rossi il Vignalazzo dove giocavamo nascondendoci sotto i ficarazzi. Impiantito sterrato dove calciavamo ed il fluire lungo il Corso con grezze carrozzelle su logori cuscinetti da noi meccanici in erba realizzate su assi assemblate con freni precari. "Travu longu" all'antico Serro con notturne chianote accompagnate da una stonata chitarra. Rammento le povere case senza cemento dove regnava amore ed un sereno defluire del tempo tra il razzolare di pulcini con la chioccia sotto l'amorevole sguardo della nonna. Quante quartare rotte sfuggite dal capo delle donne dopo aver attinto il prezioso liquido presso le rionali fontane h. 24. Il primo bacio adolescente dal sapore di ciliegia in quel buio "Ponte". I cento colpi di mezzodì ch'io feci ripristinare dopo lungo silenzio. A te vetusto paese di leggende e di storia questo canto d'amore da un menestrello errante. A voi miei genitori a voi miei avi giunga il mio bacio nell'avello ultima dimora nel nostro montano borgo. Tu viandante ammira le bellezze che la natura ha sparso a piene mani ovunque volgerai lo sguardo o indirizzerai il tuo cammino. Diapositive che scorrono nella visione vivida di quelle mura che udirono il mio primo "canto" spandendolo nei vicoli della mia Longi. Tu residente ancora che hai avuto la fortuna di vivere in questa nostra prediletta terra natia amala difendila dalle brutture studia la sua storia affinchè da essa possa apprendere il bello ed il brutto del suo passato per farla vivere nel tradizionalismo di chi la vuole bella ed amata. 26 03 '21 GZ