Rocche del Crasto

Nella P.A. e nella società civile


 La comunicazione, baluardo di democrazia.di Gaetano Zingales * Insopprimibile è stata la voglia di sapere, sin da quando la specie umana si è evoluta nello stadio del cosiddetto "homo sapiens", peraltro quello attuale, e nel momento in cui sono stati inventati, il linguaggio, prima, e la scrittura, poi. Dagli antichi aedi, attraversando le varie epoche, si arrivò, per quanto riguarda l' Italia, al secolo XVII in cui nascono i primi "Fogli", al XVIII con le locali "Gazzette", ai fogli non periodici del 1800 ed , infine , ad iniziare dal 1900, ai quotidiani veri e propri. Negli anni, a cavallo tra la prima e la seconda guerra mondiale, ma anche immediatamente dopo, l'informazione cartacea veniva "utilizzata" da ceti più abbienti e dalla persone acculturate. Col progredire della cosiddetta globalizzazione, la informazione, evolvendosi attraverso strumenti informatici, si espanse anche alle fasce del ceto medio-basso. Ai cui appartenenti non necessariamente occorreva comprare un tabloid, in quanto i mass media ed i network, utilizzando la realtà virtuale e la rivoluzione di internet, arrivarono in ogni angolo del pianeta. E' verosimile ritenere che, con siffatto innovativo evento di libera circolazione delle idee e delle informazioni, nei luoghi in cui la libertà consente di intessere libere relazioni - non condizionati ,quindi, da regimi autoritari - la democrazia può definirsi compiuta. La comunicazione, quale mezzo di informazione, deve essere obiettiva, trasparente, nel rispetto delle cinque regole del giornalismo internazionale - chi, come, quando, dove e perchè - , ma , soprattutto, non può essere discriminatoria o di parte perchè in tal caso storcerebbe la verità. Il cronista ha un'arma nelle mani, la penna, che deve saper gestire perché le parole sono pietre. Egli, professionalmente, vive camminando sul filo del rasoio, come suol dirsi, in quanto, avendo il dovere di far sapere ciò che è "bello e buono", ma anche ciò che di "brutto" ed illegale accade, quindi non solo di attualità socio-politica, corre il rischio di imbattersi in qualche querela per diffamazione. Ma se la notizia è quella giusta e racconta la verità, egli, il cronista, non ha nulla da temere: la legge gli darà ragione. La comunicazione è, inoltre, uno strumento importantissimo nella Pubblica Amministrazione se si vuole che essa sia una "casa di vetro". Negli ultimi trenta anni, il Paese ha disciplinato la possibilità di accesso agli atti ed ai documenti della P.A., abolendo il segreto d'ufficio. Si è raggiunta, quindi, la trasparenza amministrativa attraverso la quale tutti i cittadini possono essere informati e chiedere il rilascio di copie di documenti agli atti della stessa. Bandi di gara nei pubblici appalti, conferimento diretto di incarichi alla persona, quando previsti, regole chiare nei concorsi e negli arruolamenti di personale, precario e non, pubblicizzazione di sentenze della Magistratura sono atti che attengono alla trasparenza amministrativa ed alla conoscenza da parte del cittadino. Nei comuni, con l'affissione di atti e provvedimenti dell'Amministrazione nell'apposito Albo Pretorio, esisteva già una forma di comunicazione ma che si è perfezionata con la creazione di specifici siti internet istituzionali, i quali, peraltro, sono entrati negli enti locali regionali e nelle branche delle varie Amministrazioni ed istituzioni dello Stato. Oggi, parecchi personaggi , che amministrano la "res pubblica" hanno una propria pagina internet: anche questa è una forma di comunicazione, che arricchisce i momenti di democrazia partecipativa. La tecnologia, la scienza, la ricerca, attraverso i "networking", le reti televisive hanno "informato" e fatti crescere, dal punto di vista della democrazia e della libertà, i popoli della terra. La prossima tappa, probabilmente non lontana, sarà quella di dialogare con altri popoli, non necessariamente alieni, dell'Universo. *già Giornalista Pubblicista