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Longi

Post n°2832 pubblicato il 25 Gennaio 2019 da gazimo08

 

 

IL MUNICIPIO MESSO IN


SICUREZZA E ...RINFRESCATO


Da un mio scritto riprendo un passaggio riferito alla antica gestione del Comune: <<Il Consiglio comunale era formato da cinque persone ed era presieduto dal parroco, che lo convocava presso la Chiesa Madre. L’Universitas – l’antico Comune – era affidata per la sua gestione ad un baiulo nominato dal barone; i suoi compiti erano quelli dell’esercizio dei poteri di giustizia  e di amministrazione ed era coadiuvato da un giudice e da un maestro notaro. “Homines jurati” era il loro appellativo ed insieme formavano la corte baiulare .

Dal Re Federico III, nel 1324, vennero sanciti i loro compiti: “spendere per comune utilità gli introiti, mettere le mete alle cose venali, sorvegliare i pesi e le misure dei venditori, impedire che si fabbricasse in luogo comunale, riunirsi ogni venerdì per esaminare e decidere sugli affari dell’Universitas……, far nettare la città, provvedere agli edifici che minacciavano rovina, conoscere e decidere controversie sulle gabelle comunali, sulle siepi, confini e divisioni delle vigne, delle case e di altri possessioni”. Allora, come oggi?

La “domus iuratorum”, realizzata molto tardi, custodiva le scritture; prima, venivano depositate nell’archivio della Matrice; in entrambi i casi, si perse tutto: per incuria, per strafottenza e per ignoranza delle “necessità storiche e culturali”.>>(da Quel Borgo baciato dalle acque del Mylè)

 

 

L’Amministrazione comunale di Longi, nei secoli, ha conosciuto diverse tappe. La sede municipale venne costruita, presso un’area sotto la chiesa Madre (ove oggi sorge la scalinata di destra guardando la chiesa), negli anni ’20 del secolo scorso, dall’amministrazione diretta dal Sindaco Angelo Zingales, - il quale, tra l’altro, contribuì personalmente alle spese tagliando gli alberi di castagno, nella tenuta della sua famiglia di Crocetta e Cantales, occorrenti per il solaio-. L'ingresso agli uffici era dal “chianetto”.

Successivamente, nel dopoguerra, intorno agli anni ’50, l’amministrazione del geometra Nino Zingales spostò il Municipio, demolendo l'edificio, dal “chianetto” a quella che successivamente è stata la sede ultima e recente della Casa Madre, dopo averla fatta costruire con i fondi statali, stanziati per la ricostruzione post-bellica (verosimilmente attinti al “Piano Marshall”, appositamente istituito dagli USA per far rinascere il Paese dalla distruzione della guerra mondiale). Al piano terra e primo piano (con ingresso da via Roma) vennero allocati gli uffici mentre al piano sotto la sede stradale le stanze vennero destinate ad alcune aule scolastiche ( altre erano in piazza, al pianterreno della casa Iannì, dove precedentemente era l'ex ufficio postale) .

Negli anni recenti, e precisamente nel 2011, un forte terremoto ha lesionato l’ala originariamente destinata a Consiglio Comunale, la cui sede, però, era stata già trasferita presso i locali del Campetto Plurimo, in quanto il Sindaco di quel periodo vi aveva spostato la sua stanza. A seguito del terremoto, tutti gli uffici vennero trasferiti, in una situazione di precarietà, presso i detti locali del Campetto Plurimo.

Oggi, il Municipio di Longi, muto testimone della storia post-bellica del paese e di connesse vicende politiche, viene restituito alla sua originaria destinazione d’uso, per usare un termine tecnico, mentre la sede del Consiglio Comunale rimane dove era stata precedentemente trasferita.

A questo punto, auspichiamo che la Galleria d'arte – i cui quadri sono stati donati dal Cav. Ugo Zingales, figlio del longese Cav. Leone-Nicola, - possa ritornare visitabile da parte degli appassionati dell'arte e della cultura in genere. Sarebbe bello se si potesse arricchire con altre opere d'arte, donate da pittori, longesi (e ce ne sono anche fuori Longi) e da altri artisti da coinvolgere in apposite mostre o concorsi per ritrarre paesaggi delle terre longesi. Da costoro, l'opera vincitrice (avendo usufruito di un premio in denaro) dovrebbe rimanere in dotazione al Comune per arricchire la Galleria. Nei locali attigui alla stessa, si potrebbe trasferire la Biblioteca comunale, presso la quale la presenza giornaliera di un Operatore comunale potrebbe garantire anche la possibilità che le opere d'arte possano essere ammirate da eventuali turisti in visita al paese, ma anche dai longesi , stanziali o stagionali, che ne abbiano interesse culturale.

Concludo auspicando che nella restaurata sede municipale possano essere configurati progetti per migliori condizioni di vita dei cittadini e per il progresso economico del paese.

Gaetano Zingales

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