sentirsi dentro

Il dolore


Leggevo un libro ed in alcune parti si parlava del dolore per la perdita di una persona cara, questo mi ha fatto pensare ad una estate del 1998 anzi precisamente il 31 di agosto ero al mare dormivo, era circa l’una di notte, nelle mia mente mi sentivo chiamare e mi sembrava la voce di mio fratello, era un sogno? Ma la cosa era estremamente reale, mi ricordo che ero come in una nebbia mi affaccio alla finestra e vedo mio fratello, allora non era un sogno, gli chiedo “Ma che c’è? Che è successo?”, lui non rispose ed io capii, mio padre era ricoverato in ospedale, e contavo il giorno dopo di andare a trovarlo, percepii che non c’era più, che non lo avrei più trovato, un’onda mentale partì dal cervello e percosse tutto il mio corpo, lo ricordo come ora, un urto devastante, senza più memoria, senza più parola, passarono 36 anni di discussioni, eventi ed incomprensioni, in pochi minuti. Mezz’ora in macchina da solo come un automa, senza sentimenti, senza volontà, poi piano piano farsi forza, “Su su dai non farti vedere così sei il più grande devi farti forza”. E tutti gli eventi successivi, senza memoria, cose da fare documenti, carte. Lessi da una parte che si comincia a metabolizzare il lutto dopo una settimana. Sembrava tutto tranquillo dopo, l’avevo accettato, dicevo tra me e me, ma ancora oggi mi è difficile andare a vedere la sua foto sulla pietra, e vedere foto in cui io piccolo sono in braccio a lui, vorrei tornare piccolo nelle braccia di un uomo di 30 anni. Scusate se magari ho scritto cose poco piacevoli ma quella lettura mi ha risvegliato cose mai accantonate.