sentirsi dentro

Poesie di bambini dal ghetto di Terezin


 Una macchia di sporco dentro sudicie murae tutt’attorno il filo spinato30.000 ci dormono...Sono stato bambino tre anni fa.Allora sognavo altri mondi.Ora non sono più un bambino,ho visto gli incendie troppo presto sono diventato grande.Ho conosciuto la paura,le parole di sangue, i giorni assassinati...Alla luce di una candela m’addormentoforse per capire un giornoche io ero una ben piccola cosa,piccola come il coro dei 30.000,come la loro vita che dormelaggiù nei campi, che dorme e si sveglierà,aprirà gli occhie per non vedere tropposi lascerà riprendere dal sonno...Hanus Hachenburg, da Vedem, settembre 1944 Pesanti ruote ci sfiorano la frontee scavano un solco nella nostra memoria....Quattro anni dentro a una paludein attesa che irrompa un’acqua pura.Ma le acque dei fiumi scorrono in altri letti,sia che tu muoia o che tu viva.... bambini rubano il pane e chiedono soltanto di dormire, di tacere e ancora di dormire...Pesanti ruote ci sfiorano la frontee scavano un solco nella nostra memoria...Mif, 1944 È piccolo il giardinoprofumato di rose,è stretto il sentiero dove corre il bambino:un bambino grazioso come il bocciolo che si apre:quando il bocciolo si apriràil bambino non ci sarà.Franta Brass, nato a Brno il 14.9.1930morto ad Auschwitz il 28.10.1944 La farfallaL’ultima, proprio l’ultima,di un giallo così intenso, cosìassolutamente giallo,come una lacrima di sole quando cadesopra una roccia bianca- così gialla, così gialla! -l’ultima,volava in alto leggeraaleggiava sicuraper baciare il suo ultimo mondo.Tra qualche giorno sarà la mia settima settimana di ghetto...Ma qui non ho visto nessuna farfalla.Quella dell’altra volta fu l’ultima:le farfalle non vivono nel ghetto.Pavel Friedmann, da Vedem, 4.6.1942 Vorrei andare soladove c’è un’altra gente migliorein qualche posto sconosciutodove nessuno più uccide.Ma forse ci andremo in tantiverso questo sogno,in mille forsee perché non subito?Alena Synkovà