LA MUSICA LE EMOZIONI
ULTIMI COMMENTI
CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG
« Cose di chat | Atre riflessioni sull'eutanasia » |
Aggiunta... leggo oggi dell'ira della Santa Sede su questo pronunciamento ........ pronunciamento dicharandolo un inaccettabile relativismo ma...... è vita quello di Eluana o è solo sadismo quello che si sta perpetrando nei suoi confronti.
E' notizia di oggi che la Cassazione riapre il caso di Eluana Englaro in coma dal 1992 per un incidente si dovrà rifare il processo per l'interruzione delle cure vedo positivamente che la negazione preconcetta e assoluta all'eutanasia stia piano piano andando verso un diritto della persona a rinunciare ad una vita vegetativa la Cassazione la sua decisione di riunvio l'ha motivata in questo modo, certo non siamo ancora alla soluzione di casi come Welby ma è già un inizio.
La Cassazione ha deciso che "il giudice può, su istanza del tutore, autorizzarne l'interruzione soltanto, dovendo altrimenti prevalere il diritto alla vita, in presenza di due circostanze concorrenti:
a) la condizione di stato vegetativo del paziente sia apprezzata clinicamente come irreversibile, senza alcuna sia pur minima possibilità, secondo standard scientifici internazionalmente riconosciuti, di recupero della coscienza e della capacità di percezione;
b) sia univocamente accertato, sulla base di elementi tratti dal vissuto del paziente, dalla sua personalità e dai suoi convincimenti etici, religiosi, culturali e filosofici che ne orientavano i comportamenti e le decisioni che questi, se cosciente, non avrebbe prestato il suo consenso alla continuazione del trattamento".
Il giudice, si legge nella sentenza, può autorizzare il distacco della spina di un apparecchio che tiene in vita un paziente in coma quando "tale istanza sia realmente espressiva, in base a elementi di prova chiari, concordanti e convincenti, della voce del rappresentato, tratta dalla sua personalità, dal suo stile di vita e dai suoi convincimenti, corrispondendo al suo modo di concepire, prima di cadere in stato di incoscienza, l'idea stessa di dignità della persona", e quando "la condizione di stato vegetativo sia, in base a un rigoroso apprezzamento clinico, irreversibile e non vi sia alcun fondamento medico, secondo gli standard scientifici riconosciuti a livello internazionale, che lasci supporre che la persona abbia la benchè minima possibilità di un qualche, sia pure flebile, recupero della coscienza e di ritorno a una percezione del mondo esterno".
da affari italiani
DE ANDRè PESCATORE
.
Inviato da: Serena Della Bartola
il 09/12/2016 alle 08:15
Inviato da: roccia1962
il 25/03/2016 alle 23:49
Inviato da: roccia1962
il 25/03/2016 alle 23:48
Inviato da: vera
il 28/02/2016 alle 11:29
Inviato da: animasolare2
il 23/10/2011 alle 08:45