ASROMA4EVER

Post N° 8


Don, "primo" ad ogni posto TIZIANO RICCARDIPrima la notizia buona o la cattiva? Iniziamo dalla cattiva. Doni è afflitto da pubalgia e da due giorni non si allena sul campo di Trigoria. La pubalgia – sindrome dolorosa interessante la regione addomino-pubo-crurale – è una vera e propria bestia nera per i calciatori ed è una delle malattie più diffuse nel mondo del pallone, peraltro tra le più difficili da curare, perché ci si deve riposare più che muoversi. Tanti i casi, recenti e non, che si possono menzionare. Ricordate, per esempio, Daniele De Rossi nella stagione 2004/2005: il suo rendimento in campo fu fortemente condizionato per questo fastidio continuo agli adduttori. Ma anche Jeremy Menez, che, a giugno, per liberarsene ha pensato di sottoporsi a un’operazione. Prassi, quest’ultima, parole di Brozzi, praticata più all’estero che in Italia. Dal punto di vista degli infortuni, sembra essere un periodo maledetto per il 32 giallorosso: non bastavano l’infiammazione al tendine rotuleo e il trauma alla nuca (riportato durante Bologna-Roma) per verificare la sua soglia del dolore, messa a dura prova sin dall’inizio della stagione. Spalletti, infatti, ha preferito sempre puntare sul portiere brasiliano, anche in condizioni tutt’altro che ottimali, dato che Artur e Julio Sergio non sembrano ancora pronti per la massima serie del nostro campionato. E lo stesso Doni ha risposto più volte presente, stringendo i denti, per attaccamento alla maglia e per mettersi in luce e guadagnare punti per la Selecao, dove c’è Julio Cesar che, al momento, è titolare indiscusso. Nella Roma, invece, non ha concorrenza. Se Masetti era il «primo portiere», lui, con il rispetto massimo dei compagni di squadra nel suo ruolo, è «l’unico portiere». Domani, contro il Cagliari, ci proverà e dovrebbe essere di nuovo lì, al suo posto, tra i pali, pur se non al 100% della forma. Sono due giorni che non riesce ad allenarsi a pieno regime, riuscendo solo a effettuare allungamenti.    Passiamo alla bella notizia, finalmente. Qualora dovesse scendere in campo, l’estremo difensore si ritroverebbe a difendere (e migliorare) uno speciale primato: sono 467 minuti che in campionato la sua porta è inviolata. Il conteggio parte dalla rete di Marchionni a Torino, contro la Juventus, dello scorso 1 novembre. L’autogol di Cicinho a Bologna non vale (valgono, eccome, i minuti precedenti disputati), in porta c’era Artur, che aveva sostituito Doni al 25’ della ripresa. Il record di Ivan Pelizzoli, 774’ senza subire gol, stabilito tra il 21 settembre e il 30 novembre 2003, è ancora lontano, ma battibile visto l’ottimo momento della squadra e della solidità della coppia centrale, Mexes-Juan, che fornisce ampie garanzie a tutti, non solo a lui. È lontano, invece, il suo personale record di 590 minuti di imbattibilità tra le mura amiche (al momento è a 180’), che poi non è un record assoluto perché il primatista, in questo caso, è Masetti con 728’ (fissato tra il 12 gennaio e il 3 maggio 1936). Un dato è certo: quando lui non prende gol, la Roma vince. Sempre. E solo in campionato.