La città per noi

Che fine ha fatto l'articolo 3?


  Art. 3. Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese...Così è scritto nella nostra Costituzione da sessant’anni, ma così oggi non è più perché l’Italia si appresta a discriminare su base etnica i cittadini comunitari e a imprigionare come criminale chi è appena arrivato in cerca di  lavoro. E’ di queste ore infatti la polemica sulle prime mosse del Governo Berlusconi che ha condotto una campagna elettorale centrata sul blocco delle frontiere e sta mettendo a punto un pacchetto sicurezza in cui era previsto il reato di immigrazione clandestina punito con pene da sei mesi a quattro anni.  Le polemiche dei Socialisti europei (il capogruppo del PSE Martin Schultz, il vicepremier spagnolo del PSOE Maria Teresa Fernandez de la Vega, il capogruppo dei socialisti italiani nel PSE Pia Locatelli ) e le proteste dell’europarlamentare Rom Viktoria Mohacsi, di ritorno dalla visita ai campi Rom italiani, sembra abbiano  determinato una battuta d’arresto nella politica  del Governo. Rimane gravissimo che il giro di vite la maggioranza intenda farlo su persone che sono perché cittadini comunitari o tutelate da accordi internazionali sulla libera circolazione, discriminando su base etnica (è il caso dei Rom) e condannando senza processo migliaia di emigranti in cerca di una vita migliore. Tutto questo un socialista non può e non potrà mai accettarlo.  Perché, come diceva Filippo Turati : “ Troppo grande parte del popolo lavoratore vive straniero al Parlamento, esule al paese legale, ch’esso ignora e che lo dimentica”