La città per noi

A PROPOSITO DELL'ORA DI RELIGIONE ISLAMICA


una foto di Henri Cartier BressonSul blog di Repubblica.it qualcuno ha scritto: Che gran paese sarebbe stato l'Italia se non avesse avuto il Vaticano in casa!! Condivido. Direi di più questo Paese sarebbe più libero e meno ipocrita in fatto di religione se non avessimo avuto la controriforma del Concilio di Trento. Credo, che non dovremmo avere nessuna ora di religione a scuola. Ma se il governo Berlusconi insiste nel volere introdurre ancora una volta l’insegnamento della religione  cattolica mettendola sullo stesso piano delle altre materie (con dignità e valore del voto), nonostante il Tar del Lazio abbai estromesso i crediti scolastici all’ora di religione, l’unica soluzione che mi sembra equa è quella di introdurre l’ora dello studio della Storia delle religioni, e di farne un’ora con le stesse caratteristiche e dignità di quella di Storia e Letteratura . Altrimenti, per questione di equità e parità Costituzionale  dovrebbe aprirsi, a secondo delle esigenze, anche per l’ora di religione ebraica o buddista, solo per menzionarne due che hanno un seguito rilevante. Uno stato laico che predilige una religione a un altra, nel XXI secolo multirazziale  e globale, mi sembra un’entità tanto arcaica quanto l’Inquisizione. L’Italia è un Paese di valori  assunti dalla filosofia greca ed immessa nella cultura dell’impero romano. Ed successivamente innestatasi nella cultura religiosa dei cristiani e  quindi dei cattolici. Io stesso ho frequentato  scuole cattoliche della mia formazione ed oggi collaboro con Scuole cattoliche. Eppure, non credo che questo dato di fatto sia sufficiente a giustificare un’ora di religione cattolica a scuola. Un’ora dedicata a un’unica religione. Anzi mi sembra sempre più urgente introdurre nel curriculo scolastico l’insegnamento della Storia delle Religioni. Altrimenti avremo una visione parrocchiale (nel vero senso della parola) del mondo che non aiuta l’integrazione e il dialogo tra persone che la pensano in modo diverso, e dunque contravviene persino al dettame stesso  del cristianesimo: l’accoglienza dell’altro. E  chi si affanna ad inseguire il mondo islamico  prenda esempio dai  filosofi e scienziati arabi che hanno operato nel Mediterraneo Maimonide ed Averroè vissuti nel XII secolo. Credo che l’ora di religione sia ormai diventata nient’altro che uno strumento politico di confronto scontro  tra Stato e Chiesa. Non è giusto per i cattolici praticanti, nemmeno per quelli che lo sono nel cuore e tantomeno per coloro che credono in altre religioni. Ben venga l’introduzione nella Scuola dell’insegnamento della Storia delle Religioni. Nino GulisanoConsiglio nazionale PSI dal sito ufficiale del  Partito Socialista Italiano      http://www.partitosocialista.it/