IL COSACCO
KAZAK - Periodico indipendente bilingue italiano e russo- n° 13/2010 del Registro della Stampa del Trib. di Roma in data 19/01/2010 Cultura-Politica-Gossip . Redazione info@romameeting.it
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Post n°296 pubblicato il 22 Marzo 2011 da romameeting
Società per Attori, Teatro Stabile del Veneto, Teatro Stabile d’Abruzzo con il patrocinio di Amnesty International Alessandro Gassman ROMAN E IL SUO CUCCIOLO “Cuba and His Teddy Bear” di Reinaldo Povod traduzione e adattamento di Edoardo Erba con Manrico Gammarota, Sergio Meogrossi Giovanni Anzaldo, Matteo Taranto Natalia Lungu, Andrea Paolotti scene Gianluca Amodio costumi Helga H. Williams musiche originali Pivio&Aldo De Scalzi light design Marco Palmieri videografia Marco Schiavoni regia Alessandro Gassman
Dopo La forza dell’abitudine di Thomas Bernhard e La parola ai giurati di Reginald Rose, Alessandro Gassman mette in scena Roman e il suo cucciolo un altro testo contemporaneo che negli anni '80 ottenne un grande successo a New York con Robert De Niro come protagonista. Spiega Gassman: “Cuba and His Teddy Bear - questo il titolo della versione originale di Reinaldo Povod - è un testo che mi ha coinvolto fin dalla prima lettura per l'umanità dei suoi personaggi, per uno stile di scrittura tagliente, crudo, profondo, che mai indulge al sentimentalismo. Con Edoardo Erba, traduttore e adattatore del testo, abbiamo deciso di ambientare la vicenda in una periferia urbana del nostro paese, all'interno di una comunità romena, dove confluiscono personaggi di altra radice etnica”. Operazione che non tradisce il testo originale americano - ambientato tra gli esuli cubani - che fa appunto coesistere personaggi di diverse razze, culture, religioni. È un dramma familiare e al tempo stesso sociale, un attualissimo sguardo sul presente che è anche un preciso richiamo a uno dei fenomeni che negli ultimi tempi più ci coinvolgono: la presenza degli immigrati nella nostra vita, presenza che ha cambiato la fisionomia delle nostre città e il tessuto delle nostre relazioni. Uno sguardo neutrale, non ideologico, fuori dagli schemi del razzismo o della solidarietà di maniera. La prorompente forza drammatica dell'opera si basa sul rapporto irrisolto fra un padre semianalfabeta, spacciatore di droga, nevrotico, che alterna momenti di dolcezza a esplosioni di rabbia e un adolescente, apparentemente schiacciato dall'autorità paterna, che vuole emanciparsi attraverso lo studio ma che nasconde al padre le sue illusorie prospettive di vita e la sua progressiva dipendenza dall'eroina.Un maldestro socio in affari del padre, un intellettuale tossicodipendente, un altro spacciatore e la sua giovane prostituta sono gli altri personaggi che ruotano intorno alla drammatica vicenda umana di un uomo disposto a tutto pur di guadagnare denaro e garantire al figlio un futuro diverso dal suo e di un ragazzo consapevole del fatto che il padre potrà, a suo modo, amarlo ma non riuscirà mai a capirlo. Un rapporto toccante, crudo, a tratti sconvolgente, che troverà compimento solo attraverso un fatale, catartico epilogo. Ma è anche una storia di disperazione e di degrado che, attraverso il drammatico destino di un'umanità condannata all'emarginazione, rimanda a problematiche sociali di grande attualità. Una delle sfide più difficili del terzo millennio sarà, infatti, quella di imparare a vivere in una società unita nella pluralità, ponendo come base quanto ci è comune: la nostra umanità. |