E fù Sardegna

E fù Sardegna. Capitolo Quarto


fonte: Mario                                              Capitolo quarto                                             Le partenze Erano le otto e mezzo del mattino. Il dottore ancora seduto,intento a finire la sua solita colazione mattutina, diceva cheuna persona come lui, affinché tenesse sempre in forma quel fisiconon più atletico che aveva, dovuto anche alla invidiabile etàdi 72 anni, doveva assolutamente fare una bella colazione completae bilanciata, questo forse anche a mascherare una sua fortedebolezza, una golosità innata che sempre premeva e cercavadi indurlo, a non alzarsi ancora affamato.In realtà questa strana abitudine, egli la apprese nel lontanodopo guerra, quando poco più che trentenne fece partedi una organizzazione umanitaria nazionale, la quale davail suo contributo per la  ricostruzione delle diverse città italianedistrutte dai bombardamenti. Quella stessa visione della famee disperazione, che mai in prima persona aveva conosciuto,se non nei vari viaggi, lo portò ad averne paura in modo taleda non voler rinunciare, nel corso della sua vita, a nessunapietanza presente nel tavolo. A Mario questa cosa non andava giù,poiché lui, che mangiava normalmente senza esagerare,si trovava ad avere sempre una solita e prominente rotondità,mentre l'altro pur "divorandosi il mondo", a detta sua,aveva un corpo rigoroso ed in uno stato  quasi di grazia, comese il tempo non lo avesse  minimamente scalfito.In realtà quella mattina ci furono due partenze, quella deidue turisti,   per il centro della provincia, e quella degli smaniosiuomini d'affari, per le coste ed arcipelaghi dell'incantevoleCosta Smeralda.La seconda destò uno strano presentimento da parte di Mario,il quale dopo che anche l'ultimo navigante si alzò dall'enormetavolata, e salutò con uno strano arrivederci, ne fece partecipeil dottore.<<....quella persona non mi piace!.....>>sussurrò nell'orecchio del dottore, riferito allo strano tipopresente tra gli altri.<<...Come la maggior parte di questa gente carissimo...>>.Rispose con aria pacata il dottore.Finita anche l'ultima fetta di pane colma di un burro squisitoed una lacrima  di miele di corbezzolo, ennesimo richiamo di quellaterra selvaggia ma accogliente, decisero di partire per la voltadi Oschiri. La prima cosa che fecero arrivati in paese, fu quelladi recarsi nel loro ormai amichevole locale, per pernottare due stanze.Fatto questo  Mario scambiò due parole con la solita  ed innocentegiovinetta sarda, la quale già appena entrati, li accolse conun generoso ben tornati, facendo trapelare un'accomodantesemplicità, cosa che la rese, davanti ai due, una personadecisamente gradevole.<<.....Se dovessimo visitare il paese cosa ci consiglierestidi vedere per primo?....>>Chiese Mario alla fanciulla con un modo ormai confidenzialema riguardoso.<<....sicuramente tra le altre cose, le tante e storichechiese campestri, tra cui quella della Madonna di Castro.....tra l'altro questa sera ci sarà la processione della stessa Madonna,..molto interessante ...>>Quella processione era in effetti la prima di due, una che scortavala sacra statuetta dalla sua normale dimora, (chiesetta situataa qualche chilometro dal paese ), alla chiesa principale,  l'altradopo una settimana, in cui veniva venerata dal paese, per doporiaccompagnarla nella chiesa campestre.Tra gente in costume tradizionale, e uomini a cavallocon stalloni Arabo-Sardi splendidamente addobbati a festa,con altrettanti fucilieri che con le loro armi, queste caricate a salve,accentuavano l'arrivo e partenza della madonna, scandendoneil saluto con dei colpi ripetuti, il tutto in una mista funzione religiosae popolare, osservata con devozione e ammirazione dalle popolazionidel circondario.Inutile descriverne la contentezza e lo stupore con i quali il dottore,per tutta la sera, seguì attentamente quella festa, come altrettantointuibile fosse da parte di Mario, capire che avrebbero passatopiù tempo, in quel paese, di quello preventivato inizialmentedal dottore.Il fine serata era una rilassante cena dopo di che, mentre il dottorecontrollava nel tavolo alcune documentazioni fategli pervenirevia fax nell'albergo, Mario, scambiava due parole con alcunipersonaggi del paese presenti nel caffè del locale.......... continua........