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Insultò i tifosi napoletani, licenziato giornalista del Tgr Piemonte


Amandola fu autore di un servizio con frasi razziste in occasione di Juventus-Napoli. Era stato sospeso NAPOLI - Giampiero Amandola, il giornalista del Tgr Piemonte, sospeso per un servizio sulla vigilia della partita Juventus-Napoli contenente alcune frasi irriguardose nei confronti dei tifosi napoletani, è stato licenziato dalla Rai. Il cronista, secondo quanto si apprende, non è nell'orario della redazione torinese dalla prossima settimana.Giampiero AmandolaLE PAROLE - Amandola fu autore del video che suscitò polemiche a non finire e indignò tutta l'Italia. Il cronista intervistava tifosi di Juventus e Napoli prima del match di campionato del 21 ottobre. Oltre ad aver mandato in onda le immagini di due supporter bianconeri che cantavano il coro «lavali col fuoco» rivolto al Vesuvio, l’autore del servizio commentò in modo ineffabile le affermazioni di un tifoso juventino. «Quindi li distinguete dalla puzza, con grande signorilità», aveva replicato ad alcune deliranti affermazioni di un tifoso bianconero che diceva «I napoletani sono ovunque, al nord, al centro, al sud. Un po' come i cinesi...». Parole che scatenarono una bufera. Il giornalista venne sospeso e, nonostante le tardive scuse, è stato ora licenziato.LA DIFESA DI AMANDOLA - «Sono stupefatto - ha dichiarato con una voce molto diversa da quella briosa ascoltata in tv - e chiedo scusa. Mi rendo conto che la mia battuta possa essere stata non compresa». E poi ha aggiunto: «Io ho fatto la cronaca di ciò che stava accadendo. Ma come mai nessuno ha protestato quando i tifosi del Napoli hanno dichiarato che quelli della Juve rubano?». Stefano Tallia, segretario piemontese della Fnsi (Federazione nazionale della stampa italiana, il sindacato dei giornalisti) e componente del Comitato di redazione (il sindacato interno) della Tgr torinese ricorda che poco dopo la messa in onda del servizio incriminato è stato lo stesso Cdr a produrre un comunicato di scuse offerte ai telespettatori per ciò che avevano appena visto e sentito dalla tv pubblica. Carlo Cerrato, redattore capo della Tgr Piemonte, resta in silenzio come vuole la Rai ma annuncia che «Il tg che andrà in onda alle 19.30 di stasera (ieri per chi legge, ndr) sarà aperto da una nota della direzione». CLIMA TESO IN PIEMONTE - Il clima nella redazione della Tgr torinese ieri sera era ancora molto pesante. Tra i corridoi qualcuno ha urlato: «Ci ha sputtanati tutti!». Su una cosa però i colleghi di Giampiero Amandola sono d'accordo: Giampiero ha sbagliato i toni, ma non aveva nessuna intenzione di offendere, anzi avrebbe voluto irridere il comportamento dei tifosi juventini. Ma il servizio giornalistico gli è venuto male. «Per la fretta» come dice lo stesso Amandola, fretta alla quale non ha creduto il presidente dell'Ordine dei Giornalisti Enzo Iacopino che ha invitato l'Ordine del Piemonte ad aprire un procedimento disciplinare nei confronti del giornalista della Tgr. Il caso Amandola sarà affrontato oggi a Torino. LA PRECEDENTE «GAFFE» - E Lui? Giampiero Amandola è stato consegnato al silenzio. Ora aspetterà il verdetto del suo Ordine. Sono lontani per lui i tempi del novembre 2011 quando a Nizza Monferrato gli è stato consegnato il premio «L'Erca d'argento», riconoscimento che l'Accademia di Cultura Nicese conferisce ai nicesi di origine che per la loro professione e la loro attività abbiano saputo «onorare» Nizza ed ad abbiano contribuito a tenere alto, in Italia e nel mondo, il nome della loro città. E sono lontani anche i tempi di quando — era sempre il novembre dell'anno scorso — raccontando al Tg1 la festa dei borlotti, Giampiero Amandola parlò di una «fagiolata» fatta con duemila chili di legumi cotti in 1600 calderoni, legumi che si sarebbero trasformati negli stomaci in «inevitabile rumore disperso nell'aria». Forse la sua segreta speranza è che anche stavolta tutto finisca in una bolla. D'aria.