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“Corsie d’emergenza”, la sanità come non la vorreste mai vedere


Maria Bolignano è regista e interprete di una nuova sit-com targata Napoli. In onda dal 27 novembre su Canale 8«Non voglio fare satira, la satira non è il mio mestiere, io faccio intrattenimento». Maria Bolignano mette subito in chiaro le sue intenzioni presentando il trailer di “Corsie d’emergenza”, una nuova sit-com da lei scritta diretta e interpretata, che andrà in onda su Canale 8 dal 27 novembre. La prima caratteristica che balza agli occhi osservando questa anteprima è che si è davanti ad un prodotto caratterizzato da una qualità realizzativa finora sconosciuta al mercato regionale. Fin dalla sigla iniziale la serie appare dotata di una grafica accattivante, che introduce lo spettatore verso questo esperimento comico tutto made in Naples.
UN CAST D’ECCEZIONE – L’idea avuta dalla attrice e regista napoletana è quella di sfruttare il format a camera fissa (stile “Camera Cafè” per capirci) per parlare in maniera autoironica e surreale della situazione sanitaria nella città di Napoli. La storia si svolge in un fantomatico ospedale partenopeo, dove regna la più totale anarchia. Leader indiscussa della struttura è la signora Elvira: inserviente da anni che gestisce personalmente, e abusivamente, l’andamento del nosocomio. Attorno a lei ruota poi tutto un universo composto dai tipici personaggi che (non) ci si aspetta di trovare in un ospedale: il malato di lungo corso, un paio di medici fannulloni, un infermiere un po’ troppo “raffinato” e due specializzandi perditempo. Ad interpretare questi personaggi, oltre alla protagonista Maria Bolignano che da vita alla signora Elvira, vi è anche Nunzia Schiano, fresca del successo di Reality a Cannes, e qui magistrale interprete della psichiatra irascibile. INTERNET E SCARAMANZIA – La struttura discorsiva è serrata, riprendendo anche qui lo stile di produzioni ben più grandi e di ampio respiro. I dialoghi si susseguono in maniera dinamica, andando ad ovviare alla fissità del formato a camera fissa e ammiccando allo slang della periferia e del linguaggio parlato. La promozione del prodotto comprenderà non soltanto i media tradizionali, con le classiche campagne affissionistiche e televisive, ma coinvolgerà il pubblico anche attraverso internet e le nuove tecnologie, pur se con un ritardo di qualche puntata, per la scaramanzia della regista.UN’OCCASIONE PERSA? – Il biglietto da visita offerto da questa nuova produzione è quindi curatissimo, andando a disegnare un abito accattivante intorno ad un corpo che però mostra qualche difetto “genetico” di troppo, tipico forse della nostra – cosiddetta – autoironia. A ben vedere infatti, il tono comico e l’immagine data ricalcano un po’ troppo quella tipica comicità partenopea che raffigura la nostra città in condizioni peggiori di quelle che sono. Pur accordando alla simpaticissima regista la cifra stilistica surreale data alla serie, si nota l’ormai vecchio stereotipo di una certa napoletanità, elemento questo che forse è venuto un po’ a noia. Sarebbe stato bello vedere la stessa freschezza imposta allo stile e alla forma anche nei dialoghi e nella costruzione narrativa, si sarebbe dimostrato, con buona certezza, come una produzione locale possa ambire al mercato nazionale e internazionale.