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Ma tu di che segno 6? Recensione di ROMOLO RICAPITO


di Romolo Ricapito BARI, 20 DIC. - Ma tu di che segno 6? è una commedia diretta dal veterano Neri Parenti e sceneggiata dallo stesso regista assieme ai fratelli Vanzina. A co-produrre, Maria Grazia Cucinotta, che annovera tra le sue produzioni numerosi flop. Questo film non fa eccezione: vediamo perché. Non tanto in quanto come incassi tale cinepanettone "anticipatario" ormai arranca (uscito il 11-12, nel week end pre-natalizio è ormai settimo al box office) ma perché trattasi di una pellicola molto modesta come qualità. A fare bella figura, all'interno del numeroso cast, che tenta di inserire bravi caratteristi ( fortunatamente nuovi per il grande schermo) è il "solito" Massimo Boldi. L'attore lombardo, nei panni del Cav. Rabagliati, tipografo e fornitore del Vaticano, igienista fino agli eccessi , risalta più di tutti. Questo perché è chiaro che si diverte lui per primo (e fa divertire il pubblico) con le sue battute"demenziali" e la celebre faccia mobile che pare di gomma, con piacevolezza e maestria.Il copione non è granché? Non importa, Boldi come tutti i grandi comici fa in modo di distrarre dal giudizio , confermandosi un "cartone animato vivente" (la definizione è sua). Le gag che potrebbero essere volgari gli scivolano via addosso: fanno ridere e basta. Anche Luigi Proietti fa del suo meglio, nei panni di un Principe del Foro che perde la memoria poco prima di un'importante udienza, dopo essere scivolato nel bagno del Palazzo di Giustizia , a causa del pavimento insaponato e avere battuto conseguentemente la testa . L'avvocato De Marchis (Proietti) è del Leone: il minimo comune denominatore delle storielle concatenate è quello di personaggi schiavi degli oroscopi, oppure vittime di essi , sia consapevoli che non.Per dare una parvenza di "serietà" all'argomento è stato ingaggiato il famoso astrologo Paolo Fox. che appare all'inizio. A fargli il verso ,il duo comico Pio e Amedeo, che in questo film è consacrato ufficialmente : pur se sulla falsariga di Lillo e Greg o di Ficarra e Picone ( altre coppie celebri) i due (Pio D'Antini e Amedeo Grieco) apportano un po' di garbato umorismo all'interno di una commedia generalmente fiacca. Un altro riferimento potrebbe essere Checco Zalone, dato che i due sono pugliesi, però non baresi, ma foggiani. Infatti per identificarsi citano i comuni di San Severo, Cerignola, ma anche Trani e Canosa. Pio nei panni di Orion (astrologo ) fa la satira su Paolo Fox, mentre Amedeo impersona un attore. Lo sforzo delle due ex "Iene" è notevole e per un attimo fa dimenticare il piattume della trama. C'è anche un divertente intermezzo nel quale interpretano Ma Che Freddo fa di Nada.La deriva della commedia si attua compiutamente col personaggio interpretato da Ricky Memphis. Saturno (Memphis) 40 anni, single, è perseguitato dalla malasorte ogni qualvolta incontra una donna Ariete. Vorrebbe ricordare, nelle sue disgrazie, il rag. Fantozzi, come quando gli piomba addosso un meteorite. Ma l'interpretazione è scarsa: Memphis rifà sempre il personaggio di Memphis, allampanato e con dialoghi elementari. Inoltre la sceneggiatura è scurrile, politicamente scorretta e volgare. A un certo punto, un comprimario, riferendosi a Wanda (la brava Cecilia D'Amico) e rivolgendosi allo stesso Ricky Memphis, gli chiede: "ma come, sei uscito con la "Scorreggia?" . Più avanti: "hai fatto un figlio con la Scorreggia?". Gli altri difetti di Ma Che Segno 6: sembra un film anacronistico e di scarsa attualità.Il che si evidenzia maggiormente nell'episodio con Vincenzo Salemme, nei panni di un maggiore dei Carabinieri morbosamente geloso della figlia diciassettenne, cosicché egli fa in modo, servendosi della sua divisa, di sconfessarne ed eclissarne i fidanzati. La ragazza si ritrova dunque perennemente single e umiliata. Non indagando oltre sui risvolti psicanalitici di questo comportamento, rivelatori di un desiderio incestuoso, diremo che Salemme rifà Salemme, così come precedentemente detto di Memphis. Gag risapute, viste e riviste sin dai tempi di Totò. Gli unici momenti piacevoli, quelli con l'apporto del bravissimo Angelo Pintus, nel ruolo del brigadiere Quagliariello, ottima spalla per Salemme.L'attore triestino è davvero una maschera entusiasmante. Oltre agli anacronismi, la commedia vanziniana annoia già a metà film: il che è molto grave per un film che si propone di divertire. Sembra addirittura uno scarto di gag e situazioni dei cinepanettoni diretti precedentemente da Neri Parenti. Dove non arriva la risata, si ricorre alla volgarità: umorismo stercorario, emorroidi. Un altro appunto: non c'è spazio per i titoli di testa . Cosicché il film inizia senza alcuna "sigla",citazione di attori, sceneggiatori, costumisti e quant'altro. Bisogna aspettare la fine: la curiosità viene soddisfatta (tardi) sulle note di I'M a Freak, del bravissimo Enrique Iglesias.- ROMOLO RICAPITO