romolo ricapito

PROFANATA CON SCRITTE ROSSE LA BASILICA DI SAN NICOLA A BARI


La scorsa settimana il sindaco di Bari, Antonio Decaro si è indignato su Fb per le scritte relative a "una proposta di matrimonio" che in una strada di Torre a Mare ha rovinato un muro. Immediatamente lo scontento e il malessere di cittadini e fedeli è esploso ancora di più con le mura perimetrali della storica Basilica di San Nicola imbrattate di scritte rosse.L'assunto: non c'è più religione. L'appello, conseguente, delle istituzioni alla "parte sana" della Città Vecchia a salvaguardare un monumento meta di pellegrini da tutto il mondo.La constatazione, fatta dal Primo Cittadino, che cancellare le scritte ovunque si può e si deve, anche sulla Muraglia che costeggia il borgo antico.Ma ciò ha un costo, che poi viene ripartito i seguito con l'aumento delle già odiate tasse comunali."Gli avvertimenti del Sindaco servono a ben poco-leggo su un sito internet - perché gli imbecilli sembrano intenzionati a non desistere".Ma come si fa a fare capire a questi imbecilli che sbagliano se lo stesso sindaco De Caro e la sua amministrazione hanno favorito la street art autorizzando writers ed artisti murali a decorare vecchie caserme e palazzi di Corso Vittorio Emanuele, o sottovia che portano al centro città con la rappresentazione di "pupazzi" di San Nicola?Diventa difficile dunque per i trasgressori distinguere dove finisce la libertà di espressione e iniziano invece i reati.Sporcare la città con scritte e verniciature che inneggiano a dichiarazioni d'amore o altro è un oltraggio e va detto, che va assolutamente punito con pesanti sanzioni.Dunque il sindaco fa bene a lamentarsi: ma avrebbe fatto meglio a non autorizzare, preventivamente, murales che sono stati anche criticati dalla Soprintendenza.Ora è tardi: i buoi (vandali) sono fuggiti dalla stalla, muniti di spray colorati e vernici industriali.Per loro esprimersi è una necessità, anche se rovinano la città e, quello che è peggio, i luoghi di culto.ROMOLO RICAPITO