romolo ricapito

STILL ALICE: JULIANNE MOORE MERITA L'OSCAR, E' LEI L'ATTRICE PIU' BRAVA


Still Alice, diretto dalla coppia di registi "gay" Richard Glatzer e Wash Westmoreland è un film sulla malattia atipico, perché alterna momenti di felicità familiare al puro dramma.Julianne Moore merita senz'altro l'Oscar: perfetta la scena nella quale, indagata sull'Alzheimer "precoce" dal primo medico, è inquadrata in primo piano in tutte le sue espressioni, tra stupore, esitazioni ed incredulità.Il medico non è invece mai visibile .Anche la scelta dei cromatismi mi è sembrata perfetta: era facile scadere nel grigiore generalizzato della fotografia e degli ambienti.Invece nella prima parte notiamo un accostamento di colori e oggetti che assimila le scene a quadri di arte pop: un insieme di lunghe carote sciacquate sotto il rubinetto dall'attrice principale fa risaltare l'arancione, mentre sullo sfondo, poco dopo, si nota il rosso acceso di una pentola, il marrone lucido di una grossa pagnotta e in lontananza le luci colorate dell'albero di Natale.Anche nel finale, prima che Alice consumi il suo yogurt preferito in compagnia del marito interpretato da Alec Baldwin, assistiamo brevemente a una festa di colori sullo schermo, raffiguranti dolci e giuggiole.Infine esistono flashback liberatori della maternità della protagonista e altri ricordi commoventi costituiscono alcuni degli ingredienti che hanno aiutato questa pellicola a diventare quasi un capolavoro.ROMOLO RICAPITO