romolo ricapito

FESTIVAL DEI RICORDI:PASSATO SPAZZA VIA IL PRESENTE


Mi è capitato di seguire per caso un programma notturno di Gigi Marzullo che anticipava di 48 ore il festival di Sanremo con la celebrazione del passato, tramite una serie di spezzoni di esibizioni famose, unite insieme per formare due lunghi video.Ho osservato così una Gigliola Cinquetti prima maniera intonare Non Ho L'Età, brano vincitore più di 50 anni fa.La pettinatura della Cinquetti, piuttosto ridicola, faceva il paio con un doppio mento in contrasto con l'età adolescenziale dell'interprete.I denti imperfetti, da coniglietto, completavano il quadro.Mi sono chiesto: la Cinquetti, presentandosi così oggi, avrebbe vinto la competizione?Scontata la risposta: no. Un tempo contava la canzone, la spontaneità, meno il look.In effetti la brava Gigliola sembrava la nonna di Arisa quando quest'ultima sbancò il festival con "Sincerità"; se non fosse che la stessa Arisa, dietro l'aria ingenua, era già "costruita", con abiti vintage e occhialoni da horror per creare il personaggio.Poi ho visto Mietta con Amedeo Minghi cantare Vattene Amore.La cantante tarantina, coi fianchi abbondanti, stretti nel tessuto di un pantalone aderente, è la classica donna del sud.La sua affermazione con Minghi fu meritata.Infine Patty Pravo, che è stata mostrata mentre cantava Pigramente Signora.Avrebbe meritato il premio alla "faccia tosta": la canzone presentata non era inedita, copiata interamente dal brano straniero di Daniel Fogelberg "To The Morning" del 1972.Ma non c'era ancora internet e la cantante veneziana pensava di non essere scoperta. Eravamo nel 1987.Invece fu colta in fallo. Ma che classe nella sua esibizione: impagabile.Purtroppo quest'anno ci toccano Platinette e le solite cantanti uscite dai talent, brave ma ordinarie.ROMOLO RICAPITO