romolo ricapito

ARISA ESAGERATA CON LA "SINCERITA"?


Arisa, più che cantante, "filosofa" televisiva.La stralunata interprete di "Sincerità" ha voluto essere sincera fino agli estremi, facendo una battuta al pubblico dell'Ariston, estendibile a quello televisivo: ho preso un anestetico, pigliatevelo anche voi, che fa bene.Questo il senso, o il non sense, che ha scatenato applausi fragorosi e liberatori.Mai metafora fu più indovinata.Arisa ha riportato l'atmosfera edulcorata del palcoscenico, tra lustrini, sorrisi e canzoni alla realtà.Cinque serate di Festival in diretta, su Rai Uno, sono davvero un anestetico: discutere della scollatura della Tatangelo, delle scarpe di Antonacci portate senza calzini, ad esempio, aiuta a dimenticare la crisi, i problemi di tutti i giorni e le istanze delle classi sociali più svantaggiate, che negli ultimi tempi si sono allargate, diventando masse.Distrarsi va bene, ma forse non è necessario distrarsi troppo.Una "cantante" con la barba ci sta , la stonatura di Raf mentre canta "Rose Rosse" di Massimo Ranieri, pure.Ma, messo da parte il divertimento, occorre non distrarsi troppo con le "quisquilie", come direbbe Totò.Dunque Arisa, con la sua uscita fuori dalle "regole scritte" del bon ton festivaliero, ha riportato la festa mascherata alla realtà.Anestetizziamoci, ma poi torniamo a pensare alle cose serie,che sono ben altre!ROMOLO RICAPITO