romolo ricapito

Le storie di Romolo: L'OMBRELLO RUBATO NEL VIALE DELLA SCUOLA


Procedevo in auto ascoltando la canzone di Donatella Rettore "Nel Viale della scuola è sempre autunno". Mi ricordai di quell'autunno del 1974, quando camminando a piedi in un viale come quello che avevo visto sulla foto di quel depliant , assieme al mio compagno di banco Maurizio, egli mi sequestrò all'improvviso l'ombrello. Infatti gli piaceva farmi i dispetti. Maurizio cominciò a nascondere l'oggetto, fingendo di ridarmelo, per poi scappare avanti e indietro nel cortile privato di casa sua, infine   non restituendomelo  mai. La faccia del mio compagno di banco diventava tutta rossa dal divertimento e la saliva gli usciva dalla bocca. Non sopportavo più Maurizio quando faceva di questi scherzi e però li organizzava sempre più spesso, come quando nel banco si scaccolava il naso e tentava di incollarmi addosso il risultato della pulizia delle sue cavità. Una volta un compagno mi chiese in omaggio una mentina di Tic Tac. Offertagliela, perfidamente, Maurizio disse a Roberto (era questo il nome di battesimo dell'altro alunno):" Romolo ci ha sputato dentro ! ( al contenitore)" Roberto, che aveva appena assaggiato la mentina, la sputò a razzo, lontano, nella classe della scuola prefabbricata Zingarelli . Maurizio era veramente una canaglia. Tentai di farlo ragionare, in ogni modo e maniera ma l'ombrello non mi veniva ridato. Alla fine un'illuminazione. Pur se a malincuore, dovetti pronunciare una frase che avrebbe tormentato più me che lui per anni, per i sensi di colpa. Mesi prima il padre di Maurizio, un affermato ingegnere milanese, si era spento improvvisamente per un tumore. Maurizio non ne aveva più parlato, tranne le scarne risposte date al maestro a domande come "Dove hanno seppellito papà"? Etc. Con freddezza calcolata, dissi a Maurizio: "sono proprio contento che tuo padre sia morto". Non era vero, ovviamente, ma questa considerazione falsa era l'unico metodo  per fermare gli scherzi sadici di Maurizio. Maurizio dunque si bloccò  all'improvviso, la sua faccia divenne rossa e lacrime calde gli scorrevano ormai sul viso rapide come due piccole cascate. Lasciò l'ombrello e scappò via. Avevo vinto . Ma quanta esasperazione dietro a quella frase fatale.ROMOLO RICAPITO