romolo ricapito

L'ESTATE ADDOSSO DI JOVANOTTI SFRUTTA TROPPI LUOGHI COMUNI


L'Estate addosso, la canzone di Jovanotti che è una delle colonne sonore di questi giorni, non è brutta ma presenta molti difetti.Concepita per essere un tormentone, e ci sta: anche cantautori che come Lorenzo Cherubini aspirano a sentirsi "concettuali" avendo bisogno di uscire dalla loro "gabbia" e tornare alle origini, quando da ragazzino allampanato Jovanotti urlava Gimme Five!La clip è diretta addirittura da Gabriele Muccino: Jovanotti ha fatto le cose in grande, scomodando un regista importante. Infine il testo è concertato con Vasco Rossi.Ma veniamo a noi. La parte del testo che parla di "canzoni estive minacce radioattive" ricorda troppo un successo di decenni fa, "Vamos a la Playa" dei Righeira.Ancora: "l'estate e la libertà". Associare la bella stagione alla libertà è scontato e banale.La parte "l'estate bellissima e crudele" riecheggia la celebre "Odio l'estate" di Bruno Martino.L'episodio della canzone "Cuccuruccu paloma" che si ascolta da un bar: una cosa del genere era stata già citata a sua volta da Battiato nel 33 giri del 1981 La Voce del padrone.Ma la cosa più fastidiosa dell'intero brano è la pronuncia delle "s" fatta da Jovanotti: egli ha un difetto che non ha mai corretto, dunque le s storpiate riescono insopportabili all'ascolto come il classico gesso sulla lavagna.Romolo Ricapito