Ritengo eccessivo lo spazio dato al complesso il Volo nella programmazione della serata di Rai Uno il 23-9.Prima è stato trasmesso un loro concerto in diretta dall'Arena di Verona . E va bene. Successi del passato, ma anche del futuro: esce un loro disco nuovo.E pazienza se la canzone di punta è una cover di Francesco Renga: i tre ragazzi-prodigio amano le riletture,molto meno i brani inediti.Epperò trovo insensato, dopo la diretta dall'Arena di Verona (con ospite il "vecchio guerriero" Francesco De Gregori) trasmettere una intera puntata di Porta a Porta dedicata di nuovo al...Volo.Saranno bravi, anzi bravissimi. Carini, giovani, entusiasti e star non soltanto in Italia (prima di Sanremo era il contrario).Ma si parla di servizio pubblico: dedicare ore e ore a un unico complesso musicale diventa stucchevole, inutile.In primo luogo perché esistono altri artisti, altrettanto validi, ai quali si sbattono le porte, anzi i portoni, in faccia.E poi il troppo storpia, oltre a sapere di provincialismo."Troppo Volo" è controproducente: innanzitutto per i tre ragazzi, assurti al rango di Elvis Presley, Tony Bennett e Michael Bublè "caserecci".Ma anche per i poveri telespettatori, ai quali le zuccherose interpretazioni del trio di "tenorini", se reiterate all'infinito, possono provocare uno sgradevole rigurgito come quello di chi ha mangiato troppe ostriche bevendo abbondante champagne.
TROPPO "VOLO" SU RAI UNO MERCOLEDI' 23. E' POLEMICA
Ritengo eccessivo lo spazio dato al complesso il Volo nella programmazione della serata di Rai Uno il 23-9.Prima è stato trasmesso un loro concerto in diretta dall'Arena di Verona . E va bene. Successi del passato, ma anche del futuro: esce un loro disco nuovo.E pazienza se la canzone di punta è una cover di Francesco Renga: i tre ragazzi-prodigio amano le riletture,molto meno i brani inediti.Epperò trovo insensato, dopo la diretta dall'Arena di Verona (con ospite il "vecchio guerriero" Francesco De Gregori) trasmettere una intera puntata di Porta a Porta dedicata di nuovo al...Volo.Saranno bravi, anzi bravissimi. Carini, giovani, entusiasti e star non soltanto in Italia (prima di Sanremo era il contrario).Ma si parla di servizio pubblico: dedicare ore e ore a un unico complesso musicale diventa stucchevole, inutile.In primo luogo perché esistono altri artisti, altrettanto validi, ai quali si sbattono le porte, anzi i portoni, in faccia.E poi il troppo storpia, oltre a sapere di provincialismo."Troppo Volo" è controproducente: innanzitutto per i tre ragazzi, assurti al rango di Elvis Presley, Tony Bennett e Michael Bublè "caserecci".Ma anche per i poveri telespettatori, ai quali le zuccherose interpretazioni del trio di "tenorini", se reiterate all'infinito, possono provocare uno sgradevole rigurgito come quello di chi ha mangiato troppe ostriche bevendo abbondante champagne.