romolo ricapito

JANIS JOPLIN AL CINEMA


Mi ha colpito la figura di Janis Joplin all'interno del film documentario di Amy Berg "Janis", appena uscito nei cinema.La modernità del personaggio non è inficiata da mode correnti o pregresse, che avrebbero dovuto condannarla all'oblio.No, il suo essere artista, capace, autentica, umana, riemerge dai filmati d'epoca che risultano attualissimi.La Joplin non era una ribelle senza una causa, ma con una causa.Fatta oggetto di bullismo perché non conforme all'aspetto fisico delle coetanee, pur essendo carina, fece della voce uno strumento di battaglia e conquistò le masse.E' toccante osservare, nei titoli di coda, un filmato che riproduce la madre della reginetta del blues che legge la lettera di una fan.La ragazza scrive alla Joplin (dopo che è stata rinvenuta senza vita a Hollywood ) dicendole che, pur non avendola mai conosciuta, ella è la sua migliore amica.Le droghe distrussero questa leggenda della musica, consegnandola alle tenebre nell'ottobre 1970.Tantissimo tempo fa,quindi.Eppure, osservando le immagini attuali dell'albergo con piscina dove la cantante morì, sembra che il tempo non sia passato.Con le sue toccanti interpretazioni Janis ha segnato un'epoca, quella in cui i giovani si illudevano di un futuro migliore, ma non erano pienamente a conoscenza dell'effetto devastante di droghe pesanti come eroina e allucinogeni.La figura di Janis Joplin può essere di fatto abbinata a quella di Amy Winehouse, morta pure lei a 27 anni per gli stessi abusi.Il grande talento, l'enorme sensibilità e l' adesione all'arte, si accompagnano in persone particolarmente fragili, che non hanno avuto il tempo di costruirsi una corazza per affrontare le avversità della vita, a comportamenti autodistruttivi capaci di compromettere per sempre le loro esistenze, consegnando questi stessi artisti però all'eternità quando essi sono toccate dalla genialità. ROMOLO RICAPITO