romolo ricapito

GIOVANNA E LA MUCCA TONTOLONA (seconda parte)


GIOVANNA E LA MUCCA TONTOLONA (seconda parte ) Giovanna si scosse dai suoi pensieri e tornò a casa per prepararsi la cena. Giunta nel suo appartamento non aveva voglia di cucinare; ordinò dunque al ristorante giapponese sotto casa una cena a base di pesce crudo dietetico. Nell'attesa che il garzone, Fi Gu Chang, un adolescente brufoloso che non capiva una sola parola di italiano ( ma gradiva molto le mance) suonasse il campanello di casa, Giovanna si sistemò nel suo salotto dalle poltroncine anni Cinquanta , dal colore verde pisello, in ottime condizioni e originale dell'epoca, comprato a un'asta giudiziaria. Il televisore era acceso su un programma di quiz preserale. Giovanna dentro di sé aveva voglia di distrarsi, ma soprattutto di sgranchirsi le gambe con un po'di ballo. Una vecchia danza in pratica che ricordava  perfettamente e con la quale spesso usava esibirsi   nella sua lontana infanzia, guardando in contemporanea la la tv. La mucca Tontolona ballava con gli animali della fattoria un divertente e travolgente fox trot. Tontolona è una bella guagliona ) fece tre passi avanti, tre indietro, tre di lato e tre salti all'insù. Dunque la gamba a sinistra all'insù, la destra all'insù, a turno. Come le Kessler: To-n-To.Lon, Ton-Tolon.Il ballo di Giovanna era meglio del  Dadaunpa e lei riuscì a  riprodurlo alla perfezione, nonostante fossero passati tantissimi anni dall'ultima volta che lo aveva celebrato. Sorrise per la memoria fotografica, che le permetteva di conservare indelebili nel tempo, come fotografie, le cose più importanti della sua esistenza. Suonarono alla porta: era il garzone giapponese . Giovanna prelevò il pacco contenente la sua cena; dunque regalò 5 euro a Fi Gu Chang, il quale le sorrise, mettendo i mostra un apparecchio per i denti molto rudimentale. Consumata la cena, Giovanna aprì uno scrigno che conteneva alcuni gioielli e documenti. Era riuscita ad aprirlo solo molti anni dopo la dipartita dei suoi genitori, avvenuta in un incidente aereo sopra i cieli di Milano, poco prima dell'atterraggio. Giovanna era stata l'unica a salvarsi tra centinaia di passeggeri, dopo che l'aereo era caduto poco distante dalla pista, nella campagna circostante. Era stata sprannominata da giornali e tv "la Bimba Miracolo". Ancora adesso la invitavano ogni tanti in molti talk show televisivi , offrendole dei bei soldoni, ma Giovanna ogni volta rifiutava sdegnata: il suo dolore era sacro e, soprattutto, non era in vendita. ROMOLO RICAPITO (continua)