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GABRIELE MUCCINO: PERCHE' HA LITIGATO CON LA "MEMORIA" DI PP PASOLINI


Gabriele Muccino "litiga" con la memoria di P.P. Pasolini: "ha sgrammaticato il linguaggio del cinema".Accuse dal mondo della cultura al regista di "Padri e Figlie", che avrebbe offeso un mito.E' probabile però che il cineasta abbia soltanto voluto sollevare un "caso", opponendosi alla retorica della celebrazione.Tanta, troppa e a volte anche a sproposito.Inattaccabile, o quasi, il Pasolini poeta.Perché dunque non "screditare" il cineasta?E' ovvio che PPP fosse un intellettuale a tutto tondo, che si serviva di tutti i mezzi per spiegare il suo pensiero di critica costruttiva, ma anche distruttiva, alla nostra società.Altrettanto chiaro che il suo cinema non era perfetto nelle inquadrature e nella tecnica: ma, pur se "amatoriale", Pasolini va considerato lo stesso un genio perché usava i mezzi più moderni e all'avanguardia per rafforzare la sua arte, compreso il cinematografo dunque , che costituiva una via di fuga dalla parola scritta, per dare "immagini" ai suoi sogni e ai suoi incubi.Muccino, probabilmente, non è interessato alla poetica di Pasolini: è un genio "freddo", attento alla tecnica e alla perfezione.Nessuno può affermare che le sue opere non siano curatissime da un punto di vista esteriore: ciò gli ha valso contratti miliardari in America, ma anche l'attirarsi invidie e accuse di essere estetizzante, poco pregnante.Una voce fuori dal coro è utile: ma Gabriele Muccino ha poi rimosso il post su Facebook.La paura di troppa impopolarità ha chiuso il passo a un afflato di sincerità.Dunque Pasolini, pur se dall'Oltretomba, alla fine ha vinto la partita, mentre il "collega" ha dovuto fare marcia indietro.E' dura averla vinta con la Memoria e la sua personificazione , che si situa intellettuali che hanno fatto la Storia del Novecento.ROMOLO RICAPITO